Cronaca
Albania, italiani non pagano conto. Meloni furiosa: “Imbecilli”. (VIDEO)
Albania, la reazione, prima verbale e poi concreta, della premier allo sgradevole episodio
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L’Albania è sempre più al centro delle cronache italiane. Il paese balcanico è stato infatti scelto da molti nostri connazionali come meta di vacanza, in quanto ritenuto molto meno ‘caro’ di certe località nostrane. Anche il turismo di massa però ha i suoi inconvenienti. E lo dimostra un episodio capitato qualche giorno fa e che ha visto protagonisti alcuni nostri concittadini.
A renderlo noto è stata l’ambasciata italiana in Albania. Il gruppetto, di 4 persone, era stato a cena in un ristorante di Berat, nell’entroterra del paese. Al momento di pagare il conto, circa 80 euro, tutti si sarebbero dati alla fuga. Stando al racconto del consolato, la premier italiana Giorgia Meloni, dopo averlo saputo, avrebbe ordinato allo stesso di saldare l’importo.
A comunicarle quanto accaduto era stato, durante un incontro, l’omologo albanese Rama. Che le avrebbe riferito quanto visto in alcuni video su Tik Tok e letto in articoli sui media locali. Le sue parole avrebbero mandato su tutte le furie la Presidente del Consiglio per quella che ha considerato una brutta figura per il nostro paese. “Imbecilli – avrebbe commentato – L’Italia non può perdere il rispetto così“.
L’iniziativa di far pagare il conto all’ambasciata le ha però attirato le critiche delle opposizioni. Le quali l’hanno accusata di aver usato indebitamente soldi pubblici. Al che il consolato è stato costretto ad intervenire per fare chiarezza. Gli 80 euro, ha spiegato, erano fondi personali della Meloni. Che il ristoratore ha voluto ringraziare ai microfoni di Repubblica: “Non ci aspettavamo tanto clamore. Comunque ora è tutto a posto“.
Un gruppo di turisti Italiani non paga il conto in un ristorante in Albania, Meloni fa saldare all'ambasciata. La premier: "Imbecilli, l'Italia non può perdere di rispetto all'estero" #ANSA pic.twitter.com/z6OH1FEayc
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) August 18, 2023
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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