Cronaca
Bacio a calciatrice, l’atleta: “Non fu consensuale”. La replica della Federcalcio (VIDEO)
Bacio a calciatrice, Jenny Hermoso smentisce il presidente Luis Rubiales. E scatena il botta e risposta con la Federazione

Bacio a calciatrice, il caso diventa sempre più bollente. Ieri l’autore, il numero uno della Federcalcio spagnola Rubiales ha dichiarato di non volersi dimettere. Smentendo così le voci che lo davano pronto all’addio a seguito della bufera creata dal suo gesto.
Un bacio dato dopo la vittoria al Mondiale ad una giocatrice della Nazionale, Jenni Hermoso, secondo qualcuno senza il suo consenso. Durante la riunione della Federazione, Rubiales ha smentito questa versione, definendosi vittima di un “falso femminismo“.Ha risposto a chi dal governo lo definisce “non all’altezza della situazione” e annuncia la sua sospensione dagli incarichi.
Ha attaccato le ministre che lo hanno accusato di abusi, minacciando di portarle in tribunale. E denunciato un “assassinio sociale” ai suoi danni, da cui “mi difenderò in ogni sede“, perchè “non ho fatto nulla di male“. Tranne, dice, “essermi toccato le p*** in tribuna in un momento di euforia“, per cui ha chiesto scusa alla famiglia reale.
BACIO A CALCIATRICE: LE PAROLE DI RUBIALES, HERMOSO E DELLA FEDERCALCIO
E sul bacio, ha spiegato che è stato “spontaneo, reciproco e consensuale. Uguale a quello che avrei dato a mio figlio. Lei per prima è venuta vicino a me. Le ho detto di dimenticare il rigore sbagliato e ci siamo abbracciati. Le ho chiesto un bacio e lei mi ha detto che andava bene“. Parole a cui la squadra ha reagito duramente, difendendo la Hermoso e minacciando addirittura di non scendere più in campo se gli attuali dirigenti resteranno in carica.
E la stessa giocatrice ha smentito pubblicamente quanto dichiarato da Rubiales: “In nessun momento ho acconsentito“. Dalla Federcalcio però non sono proprio dello stesso parere. “Le immagini – si legge in una nota – dicono che Rubiales non ha mentito. I boicottaggi delle giocatrici? Accettare le convocazioni è un obbligo per i tesserati“.
Cronaca
Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

Un altro caos sulle strade di Roma: un tassista sbatte contro uno scooter Honda SH 300, uccidendo un 50enne italiano nella periferia est, mentre lui se la cava con un passaggio in ospedale per test anti-droga e alcol. Tipico di questa città dove tutti pensano di essere in pole position! #RomaTrafficoInfernale #IncidenteMortale #TaxiVsScooter #ItaliaStradePericolose (145 caratteri)
Lo Scontro Fatale
Nel pomeriggio di oggi, un incidente mortale ha bloccato via di Tor Cervara, nella caotica periferia est di Roma. Un taxi Dacia Lodgy si è scontrato con uno scooter Honda SH 300 guidato da un 50enne italiano, che non ce l’ha fatta. Niente di nuovo in una città dove il traffico è un gioco al massacro quotidiano.Il Tassista e i Test
Il conducente del taxi, un italiano di 55 anni, ha frenato appena in tempo per prestare soccorso, ma è finito dritto in ospedale per i soliti controlli alcolemici e tossicologici. Chissà se stavolta scopriranno qualcosa di più di un caffè forte – in fondo, qui a Roma, guidare con il piede sul gas è uno sport nazionale.
Le Indagini della Polizia
Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, dal IV gruppo Tiburtino, per ricostruire la dinamica. Speriamo che riescano a dipanare questo pasticcio senza altre sorprese, perché in questa giungla urbana, ogni incidente è solo l’inizio di una nuova storia.
Cronaca
Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

Un altro scandalo nel mondo della chirurgia estetica made in Italy: una donna, ex colf attirata da offerte a prezzi stracciati, finisce nel calvario post-operazione al seno con un chirurgo già invischiato in quattro inchieste per malpractice. Ma chi se ne frega delle regole, vero? #ChirurgoFurbetto #OperazioniLowCost #SanitaAllaRovescia #ScandaloMedico #ViraleOra
La storia della vittima
Una donna comune, che faticava come colf per arrivare a fine mese, ha ceduto alla tentazione di un ritocchino al seno a prezzi da saldo. “Lavoravo 12 ore al giorno e lui mi prometteva miracoli a metà prezzo”, ha raccontato, senza sapere che si sarebbe ritrovata con complicazioni da incubo, tra infezioni e risultati da barzelletta. Tipico di questi “eroi in camice” che giocano con la salute per arrotondare.Le indagini sul chirurgo
Questo tizio non è nuovo a guai: già quattro inchieste lo inchiodano per errori chirurgici e promesse non mantenute. Le autorità indagano su come offra interventi low-cost a chi non può permettersi di più, ma sembra che il sistema sanitario chiuda un occhio, o forse due. Chissà se finirà in galera o continuerà a operare nel sottobosco della bellezza a basso costo.
Le conseguenze per le pazienti
Le donne coinvolte pagano il prezzo più alto: dolori, rimpianti e battaglie legali. Questa ex colf ora combatte per un risarcimento, denunciando un chirurgo che sfrutta la disperazione femminile. Ma in un paese dove l’apparenza conta più della sostanza, quante altre cadranno nella trappola? Non c’è da stupirsi se queste storie esplodono online.
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