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Cronaca

Bimbo smarrito davanti alla Fontana di Trevi: interviene la Polizia

Bimbo smarrito davanti alla Fontana di Trevi. Disavventura per un piccolo turista nell’area del monumento

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Bimbo smarrito davanti alla Fontana di Trevi: interviene la Polizia

Bimbo smarrito davanti alla Fontana di Trevi. Il piccolo, di appena 9 anni, secondo quanto riporta Fanpage, si trovava insieme alla sua famiglia tra la folla di visitatori assiepata nella zona antistante l’opera del Bernini. Anche lui, come tutti, si è fermato ad ammirarla per poi sottoporsi al tradizionale rito del lancio della monetina. Ma ad un certo punto l’imprevisto: il bimbo non è più accanto ai suoi genitori.

La coppia lo avrebbe perso di vista giusto un attimo prima di accorgersi della scomparsa. Immediatamente è scattato l’allarme. La richiesta d’aiuto alle forze dell’ordine per ritrovare il figlioletto in mezzo a quella fiumana di persone. Per facilitarli, i due hanno fornito agli agenti una foto del piccolo, subito trasmessa tramite smartphone a tutti i colleghi in servizio nel Centro storico.

Il lieto fine è giunto grazie ai poliziotti della Volanti, coadiuvati da un commerciante. Questi era titolare di un negozio di corso Vittorio Emanuele II. Proprio qui il bimbo era entrato per cercare conforto allo spaesamento. L’uomo lo ha notato e ha avvisato le forze dell’ordine. Le quali, giunte sul posto, hanno preso in carico il piccolo e lo hanno riaccompagnato dai genitori. L’abbraccio tra i tre ha quindi sancito la fine della disavventura e delle pene.

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Ama, bilancio 2024 in attivo: più soldi per camion e cestini, spreco di risorse?

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Ama, bilancio 2024 in attivo: più soldi per camion e cestini, spreco di risorse?

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il documento, ora tocca all’Assemblea dei soci decidere il destino #burocrazia #assemblea #decisioni

Il documento in questione è stato approvato dal consiglio di amministrazione e ora passa all’esame dell’Assemblea dei soci. La decisione finale, che determinerà il prossimo passo di questa intricata procedura, è ora nelle mani dei soci. Il documento è stato approvato dal consiglio di amministrazione e ora passa all’esame dell’Assemblea dei soci, si legge nel comunicato ufficiale, lasciando intendere che la trafila burocratica è ben lontana dal concludersi.

La discussione all’interno dell’Assemblea promette di essere accesa, con fazioni che si preparano a dibattere ogni dettaglio del documento. La posta in gioco è alta e le decisioni prese influenzeranno non solo la direzione dell’organizzazione ma anche il clima politico interno.

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Liceo Gullace di Roma: quasi 2 milioni per rinnovare la succursale, uno spreco di soldi pubblici?

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Liceo Gullace di Roma: quasi 2 milioni per rinnovare la succursale, uno spreco di soldi pubblici?

Scuola salvata dal rogo: Gualtieri trova 1,9 milioni per il liceo Gullace di Roma. Studenti e genitori applaudono, ma il sindaco scherza: "adesso vi staremo con il fiato sul collo". #Roma #LiceoGullace #Istruzione #PoliticaLocale

«Abbiamo trovato i fondi per il recupero della sede succursale del liceo Gullace». Quando il sindaco di Roma annuncia la notizia, scoppia l’applauso nella sala rossa del municipio VII, dove genitori, studenti e cittadini ieri si erano riuniti nell’assemblea pubblica “Salviamo il liceo Gullace”. L’obiettivo era chiedere alle istituzioni risposte sulla sede di via dei Deportati del Quadraro, resa inagibile da un doppio incendio che lo scorso ottobre ha devastato la scuola. Ma lkunft di Roberto Gualtieri coglie di sorpresa i residenti.

LE RISORSE

«Abbiamo fatto un lavoro complesso per trovare i fondi, anche perché siamo stati lasciati soli – spiega il sindaco – Ma abbiamo fatto l’impossibile e facendo dei sacrifici a livello di bilancio, siamo riusciti a individuare 1 milione e mezzo di euro». I fondi, sommati ai 100 mila euro stanziati per il ricollocamento degli studenti in altre scuole, e ai 300 mila investiti per la bonifica della succursale, fanno un totale di 1,9 milioni di euro: la cifra stimata da Città Metropolitana per l’intera operazione di recupero dell’edificio. Servirà per rendere salda la struttura succursale del Gullace, indebolita dal doppio rogo scoppiato a novembre a seguito di un’incursione di giovani esterni alla scuola che hanno fatto irruzione nell’edificio durante l’occupazione degli studenti. Dovranno essere rifatti tutti gli impianti e messi in sicurezza i controsoffitti.

I TEMPI

Il cantiere partirà a giugno e durerà 6 mesi: a gennaio del 2026 è prevista la riapertura della scuola agli studenti, subito dopo il termine delle vacanze natalizie. Un sospiro di sollievo per i 1400 alunni rimasti senza una sede, che per settimane sono dovuti tornare alla didattica a distanza, e che oggi continuano a frequentare le lezioni distribuiti nelle classi di altri istituti. «Queste famiglie hanno vissuto un dramma – commenta Daniele Parrucci, delegato all’edilizia scolastica di Città Metropolitana – a cui si è aggiunta l’incertezza per il futuro. Così oggi ridiamo certezze a tutti gli studenti e anche a tutti i lavoratori, e ci auguriamo che il ministero garantisca questi posti di lavoro». Il rogo, infatti, ha comportato anche una forte riduzione delle iscrizioni al liceo Gullace per il prossimo anno scolastico (circa 10 classi in meno) con un conseguente rischio per i lavoratori della scuola.

«Il disagio è stato enorme, ma la comunità ha reagito», spiega la dirigente scolastica Alessandra Silvestri, che poi scherza «adesso vi staremo con il fiato sul collo». A settembre, infatti, è previsto il termine dei lavori nella sede centrale (il motivo che aveva fatto scoppiare le proteste studentesche lo scorso ottobre). Mentre a gennaio del 2026, come ha annunciato il sindaco, riaprirà la sede succursale.

«Questa scuola importante del nostro territorio rischiava di essere lasciata abbandonata – aggiunge Francesco Laddaga, presidente del municipio VII – così abbiamo dimostrato che questa amministrazione lavora in modo diverso». Finita l’assemblea, il sindaco dice ai giornalisti: «Non potevamo accettare che una scuola importantissima, un presidio di qualità su questo territorio, rimanesse chiusa».

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