Attualità
Brandizzo: colpo di scena sulle indagini, i lavori non sarebbero dovuti iniziare
A Brandizzo l’ordine degli eventi, se si fosse rispettata la procedura, si sarebbe svolto in modo nettamente diverso. I lavori non sarebbero potuti nemmeno iniziare prima dell’arrivo del treno e i lavoratori non avrebbero potuto occupare i binari.
Nella stazione ferroviaria di Brandizzo, nella notte tra il 30 e il 31 Agosto, un convoglio ha travolto alla velocità di 160kmh alcuni lavoratori, occupati nella manutenzione delle linee ferroviarie. Cinque di loro sono stati uccisi dal Treno, altri due sono ricoverati in gravi condizioni.
L’errore umano è il solo cardine su cui ruotano attorno tutti gli inquirenti, ciò sarebbe colpa di una meccanismo poco oliato all’interno della società Trenitalia: quello che concerne i rapporti tra quest’ultima e le società esterne addette alla manutenzione.
Quel treno doveva passare, questo è il punto cruciale su cui si arrovellano gli inquirenti, ma al momenti del passaggio i lavori erano già iniziati. Non si tratta però di un “treno fantasma”, nel senso che quel treno doveva essere e a quella velocità.
Infatti il tratto coinvolto, sempre secondo la legislazione di FS in vigore, avrebbe tranquillamente permesso all’autista di raggiungere in tutta sicurezza quella elevata velocità, dell’incidente di Brandizzo quindi non ha responsabilità l’autista.
La società esterna ( alla quale appartenevano gli operai) e i funzionari di Trenitalia dovevano schedulare i lavori tenendo conto di quel treno, la sua sciagurata presenza è stata frutto di un errore gravissimo di comunicazione da parte delle due società.
L’ interessamento da parte delle più alte cariche dello stato, con occhio speciale del Ministro dei Trasporti Matteo Salvini e quello delle Politiche del Lavoro Calderone , è stato definitivamente confermato dall’arrivo sul posto del Presidente della Repubblica.
Attualità
Testaccio: Diciassettenne accoltellato, testimone conferma che l’aggressore non è della nostra scuola.
Un giovane di 17 anni è stato accoltellato a Roma, con le indagini in corso sull’incidente avvenuto a piazza Testaccio. L’aggressore è stato descritto come un coetaneo esterno al centro di formazione professionale frequentato dalla vittima. Secondo un testimone, la lite sarebbe iniziata a scuola e si sarebbe poi trasferita in piazza, culminando con l’aggressione. Attualmente il ragazzo ferito si trova ricoverato in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita presso l’ospedale San Camillo. La madre della vittima chiede giustizia e si concentra sugli elementi esistenti, evitando di aggiungere nuovi dettagli.
Attualità
Il Governo è ribellato da 14 comuni della Tuscia al deposito di scorie nucleari.
Il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli ha ribadito il rifiuto dei sindaci alla realizzazione di depositi per scorie nucleari nella Tuscia durante una riunione. La Sogin, società incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari, ha individuato potenziali siti in 14 comuni della zona, ma i primi cittadini si oppongono attivamente a questa possibilità. Romoli ha annunciato la costituzione di un team di esperti per dimostrare l’inadeguatezza dei terreni e la sismicità della zona. La difesa della Tuscia è considerata una responsabilità condivisa e nove comuni hanno già espresso un parere negativo sull’ipotesi dei depositi.
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