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Due euro per un piattino, botta e risposta tra Selvaggia Lucarelli e un ristoratore

Due euro per un piattino: la giornalista monta il caso, il titolare del locale incriminato risponde a tono

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Due euro per un piattino, botta e risposta tra Selvaggia Lucarelli e un ristoratore

Due euro per un piattino. La somma per il servizio extra va ormai sempre di più moda. E, dopo il toast tagliato a metà sul lago di Como, approda in Liguria. Per la precisione, in un ristorante di Finale Ligure. Qui una cliente avrebbe richiesto un piattino vuoto in quanto voleva far assaggiare delle trofie al pesto alla figlioletta. E, al momento di pagare il conto, si sarebbe trovata davanti la brutta sorpresa: la stoviglia le era stata fatta pagare 2 euro.

A portare alla ribalta l’episodio, una vera e propria consuetudine in questa estate di rincari in vacanza, ci ha pensato Selvaggia Lucarelli. La giornalista ha pubblicato infatti sul proprio profilo Facebook la foto dello scontrino. E nel post d’accompagnamento, ha sottolineato, oltre al prezzo della portata (18 euro), anche che il costo del piattino era stato messo “avendo già messo in conto il coperto“.

2 EURO PER UN PIATTINO, LA REPLICA DEL RISTORATORE

Immediate sono scattate le polemiche. Tra cui anche quelle del governatore della Liguria, che ha bollato l’extra come ‘sbagliato’. Ma i titolari del ristorante non ci sono stati e hanno replicato alle accuse. “La signora – spiegano a Il Secolo XIX – è stata fatta accomodare ad un tavolo da tre, perchè erano due adulti e una bambina. Hanno ordinato un piatto di trofie e uno di acciughe fritte e hanno chiesto due piattini di condivisione per entrambi“.

Di piattini dunque – aggiungono – ne hanno avuti 4. Noi però gliene abbiamo fatto pagare solo uno, perchè la lavastoviglie e il lavapiatti li paghiamo anche noi“. Ma il racconto non finisce qui: “Fuori ho solo 4 tavolini. E se ne lascio uno da tre a persone che ordinano per uno, mi dovrei preoccupare del piattino da 2 euro? In più i prezzi sono scritti chiari fuori e nel menù. Chi li vede, quindi, può decidere se restare o andare altrove“.

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