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Roma, che cos’è l’eco di Piazza del Popolo? Una figata da provare

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Roma, che cos’è l’eco di Piazza del Popolo? Una figata da provare

L’Eco del Piazza del Popolo è una cosa che tanti romani non sanno. Roma, da sempre e per sempre sarà una città non soltanto bella, ma anche ricca di scoperte (anche se a dire il vero questo fenomeno sonoro non è nuovo).

Ogni giorno c’è sempre una nuova cosa da sapere. Un affresco rinvenuto all’interno di una chiesa, una ceramica di età imperiale, o una fontanella antica (qui le più vecchie della capitale). Un articolo di costume per una delle tante attrazioni che offre la nostra città che è giusto segnalare ai tanti turisti – e perché no – anche ai tanti cittadini romani che quotidianamente si recano in centro per lavoro.

Che cos’è l’Eco di Piazza del Popolo

eco di piazza del popolo

L’eco di Piazza del Popolo è una simpatica esperienza sonora che si può fare recandosi semplicemente sulla piazza. Basta posizionarsi agli estremi dei due grandi emicicli – del diametro di circa 100 metri – di questa celebre piazza romana.

A tutti sarà capitato di passare davanti l’opera completata da Giuseppe Valadier al tempo dell’occupazione napoleonica. Costruita durante la fine del settecento, la celebre piazza è posta al vertice di un triangolo di tre strade noto come il Tridente.

Pochissimi sono quelli che hanno provato a dirsi un segreto senza essere ascoltati da nessuno, seppur all’interno di una piazza così grande? Per farlo basta rivolgersi verso una pietra d’angolo e parlare.

Posta a metà dell’emiciclo, la persona con cui parlate vi ascolterà benissimo, senza dovere strillare e udirà chiaramente tutto quello che vi state dicendo.

Il fenomeno è possibile grazie alla forma concava del muro che “trattiene” e “trasporta” la nostra voce fino all’altra parte, senza interferire con la distanza e il rumore dei passanti.

L’eco di Piazza del Popolo è un fenomeno acustico sorprendente e divertente, che non costa nulla, sviluppa l’intelletto e si può fare in cinque minuti. Una cosa in più da fare nella nostra meravigliosa Roma.

 

 

Attualità

Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.

Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale

Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.

Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR

Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.

Cronaca Roma, la Riapertura della Sede

I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.

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“Tor Bella Monaca terzo carcere romano”. Il presidente Nicola Franco chiede rinforzi

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“Tor Bella Monaca terzo carcere romano”. Il presidente Nicola Franco chiede rinforzi
“A Tor Bella Monaca oltre 2100 le persone sottoposte a misure alternative al carcere, secondo uno studio condotto dall’agenzia Lapresse. In pratica, dopo Rebibbia e Regina Coeli, il Municipio VI delle Torri è la terza casa circondariale di Roma, pur essendo a cielo aperto.
Data l’elevata criminalità certificata da questi dati preoccupanti, il controllo del territorio non può essere affidato esclusivamente alle attuali Forze dell’Ordine locali che tanto fanno, nonostante le inadeguate disponibilità di risorse e mezzi. Per questo, come istituzione municipale chiediamo un maggior numero di presidi e uomini, proseguendo quel percorso avviato da due anni a questa parte insieme al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al Prefetto di Roma Lamberto Giannini e al Questore di Roma Roberto Massucci, al comandante provinciale della Guardia di Finanza Giancarlo Franzese e al comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Marco Pecci”.
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