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Flaminio – Volevano gambizzare lo ‘spione’. Arrestati due strozzini

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Flaminio – Volevano gambizzare lo ‘spione’. Arrestati due strozzini

Era iniziato tutto l’estate scorsa con l’arresto di due Italiani di 33 e 39 anni, in possesso di 100 grammi di Hashish. I due, spesso legati a situazioni violente a Roma e dintorni, sono stati poi rilasciati dopo multe e soldi sequestrati.

Trovandosi in rosso, dopo essere stati privati di tutti i proventi della loro attività di narcotraffico, hanno cominciato le estorsioni.

La vittima è una persona terza nella vicenda, un loro conoscente che hanno subito accusato di essere “lo spino che ha parlato”. Sono cominciate le minacce, di ritorsioni di vario genere. In cambio di una somma di denaro cospicua, i due non avrebbero mentito riguardo la sua partecipazione al trasporto dei 100 grammi di sostanza che li hanno fatti arrestare. Insomma lui avrebbe dovuto pagarli per non farsi iscrivere nel registro degli indagati (anche se era totalmente innocente). Per liberarsi dagli strozzini una volta per tutte ha elargito una somma totale di 1000 euro, che poco è servita a placare gli animi.

In seguito dai due strozzini di Flaminio arrivano altre minacce, sta volta ancora più spaventose, di forti percosse nel caso non gli avesse elargito altro denaro. Alla notizia che i due stavano per comprare una pistola per fare arrivare le minacce ad un livello superiore, la vittima ha contattato gli inquirenti. I due strozzini di Flaminio, che dimoravano in un campo nomadi della capitale, sono stati raggiunti dalle forze di polizia del capitale. I due sono stati trasportati al casse di Regina Coeli.

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

Un falso allarme bomba ha interessato un volo American Airlines partito da New York e diretto in India, a seguito di una mail anonima giunta all’aeroporto di Delhi.

La segnalazione e l’intervento

La mail conteneva la minaccia: “C’è una bomba a bordo”. Ricevuta ieri, ha attivato le procedure di emergenza, portando l’aereo, un Boeing 789, a invertire la rotta verso Fiumicino, mentre sorvolava il Mar Caspio. È stato solo dopo che il pilota ha ricevuto indicazioni per atterrare in Italia, che due Eurofighter dell’Aeronautica militare hanno affiancato il velivolo nel suo arrivo.

Controlli a terra

Una volta atterrato, passeggeri ed equipaggio sono stati fatti scendere e ha avuto inizio un’accurata verifica dell’aereo da parte della polizia e della polaria. Non è stato trovato alcun ordigno esplosivo, e l’allerta è stata presto dichiarata falsa. I passeggeri e l’equipaggio hanno dovuto affrontare disagi e trascorrere la notte a Roma, ma oggi è prevista una nuova partenza per l’India.

Un episodio a lieto fine

Nonostante l’alta tensione e il grande spavento per i circa 200 passeggeri a bordo, fortunatamente, la situazione si è conclusa senza conseguenze gravi.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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