L’incidente di Casal Palocco sarebbe stato causato dall’alta velocità. Quello che finora era solo un semplice sospetto si è dunque trasformato in una certezza.
Lo si apprende dagli esiti della perizia voluta dai pm per stabilire cosa sia effettivamente accaduto quel tragico giorno. E tra gli elementi venuti alla luce c’è che la Lamborghini con a bordo i TheBorderline sfrecciava a 140 km orari.
Ovvero, tre volte il limite consentito sul tratto di strada teatro del sinistro. Al momento dello schianto con la Smart, invece, il tachimetro segnava 90 km all’ora. A renderlo noto Lucio Pinchera, l’ingegnere a cui gli inquirenti hanno affidato la consulenza.
INCIDENTE DI CASAL PALOCCO, DI PIETRO HA PROVATO A EVITARE LO SCHIANTO
Nella quale, riporta Il Corriere della Sera, si legge che il conducente del Suv, il 20enne Matteo Di Pietro, ha provato a evitare l’impatto sfruttando le caratteristiche sportive dell’auto.
Ma la folle velocità iniziale è stata fatale per il piccolo Manuel Proietti. Un bimbo di soli 5 anni che si trovava con la sua mamma e la sorellina a bordo della Smart. La sua morte è costata a Di Pietro l’arresto con l’accusa di omicidio stradale.