Seguici sui Social

Attualità

Sabaudia: Braccianti stipati come sardine, partono le indagini

Pubblicato

il

Sabaudia: Braccianti stipati come sardine, partono le indagini

Ormai sono due anni che si susseguono indagini su datori di lavoro estremamente violenti e avidi nei confronti dei propri braccianti. Segno evidente che, se mai ci fosse stato bisogno di una prova, il problema dello sfruttamento dei braccianti c’è eccome.

I primi a lamentarsi sono i Sindacati, che chiedono da anni giuste condizioni di lavoro per le migliaia di braccianti sfruttati. Non esistono straordinari perchè non esistono “ordinari”: ogni giorno lo decide il gestore quanto si lavora. Se fa troppo caldo puoi avere un cappello con la visiera, ma dato che sei nero la crema solare non serve. Non serve nemmeno uno stipendio decente perchè “già è tanto che lavori nelle tue condizioni”.

Bello sapere che gli immigrati neo-sbarcati e quelli che lavorano per il visto, hanno come scelta più papabile la morte celebrale sotto il sole di Sabaudia. Non esiste un singolo Italiano che avrebbe mai sopportato così tanto tempo uno strazio simile.

Il caldo uccide i braccianti: è il caso di Naceour Messaoudi, bracciante 57 enne morto per le estreme conseguenze di un insolazione. Il contratto “prolungato” (anche se prolungato non rende l’idea) con il sole che scotta se lo è portato via. Come fanno questi “geni dello sfruttamento” a non farsi quasi mai trovare?

Si tratta di una questione sia legale che psicologica: si usano diversi trabocchetti per sviare le indagini e non farsi trovare, poi si convince il bracciante che questo è il massimo a cui può ambire e che ci saranno ripercussioni. Queste “ripercussioni” spingono il bracciante al silenzio e al lavoro, mentre le forze dell’ordine non possono fare nulle per intercettare questi assassini a pieno titolo

La Cronaca di Roma su Twitter

La Cronaca di Roma sul suo sito Web

Attualità

Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Pubblicato

il

Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

Fonte Verificata

Continua a leggere

Attualità

Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Pubblicato

il

Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.

Incendio del carro allegorico

Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.

Dettagli sui feriti

Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.

Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.

Fonte Verificata

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025