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Stupro a Palermo: ecco le nuove agghiaccianti conversazioni

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Stupro a Palermo: ecco le nuove agghiaccianti conversazioni

L’efferata violenza e il ripugnante sdegno da questa causato è solo la punta dell’Iceberg della vicenda di Cronaca che ci accompagnerà per i prossimi mesi. Uno degli stupri di gruppo più cruenti a cui il capoluogo siciliano abbia mai assistito. Nelle ore concitate degli interrogatori lo stupro a Palermo ha 7 indagati, un minorenne tra essi e un’infinita serie di chat rese pubbliche sotto gli occhi di tutti.

Interlocutore- “Questa non è che se ne spunta che l’avete stuprata? Stai attento a quel video” . Il consiglio “saggio” da parte di un amico stretto di uno degli aggressori, l’ambiente in cui questi vivevano è esposto dalla chat con persone esterne. Nessun accenno di critica, nessuna chat contiene frasi di sdegno da parte di chi ha ricevuto per primo la notizia.

Aggressore- “Ma infatti adesso li sto eliminando tutti, lo sto mandando solo a chi lo dovevo mandare perchè non ne voglio sapere niente di questa storia”. La tattica da parte degli aggressori è chiara, vantarsi della vicenda con gli amici più iodati per poi cancellare tutte le prove. Mentre la ragazza non potrà mai scordare quello che è stato fatto al suo corpo, l’aggressore è sicuro di poter cancellare il video e così

Aggressori- “Non trovano niente”- “Ma compà ve lo immaginate se spuntiamo al telegiornale”- “Io posso scappare, me ne posso andare in Messico”- “Compà io in America, in Venezuela. Di nuovo della frasi estremamente giocose, nessuno ha preso sul serio quello che sta succedendo. In cuor loro al massimo potranno finire al telegiornale e scapparsene all’estero. Ovviamente questo denota la completa alienazione da parte degli aggressori nei confronti della vicenda.

Aggressore- “Questo a cavallo cosi, quella la sotto e quello cosi”- “Figghiò mi mandi il video pure a me?”. Questo ultimo messaggio è la riprova che non solo gli aggressori andavano fieri delle loro azioni, ma anche i loro amici erano interessatissimi alle loro gesta, tanto che volevano anche loro veder il video.

Speriamo che per lo stupro di Palermo, i colpevoli vengano puniti severamente dalla legge.

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