Attualità
Stupro di Palermo: aggrediti in carcere i 6 aguzzini , vengono trasferiti
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Al carcere Pagliarelli le notizie degli ultimi giorni riguardanti lo Stupro di Palermo non hanno fatto tardi ad arrivare. Come riportato dallo stesso carcere il clamore mediatico suscitato dall’aggressione non ha tardato a diffondersi anche nello stesso carcere.
E così i detenuti del carcere Pagliarelli si erano prepararti al possibile internamento di uno o più aggressori, ma non erano gli unici dato che anche in altri carceri i detenuti si “preparavano alla calorosa accoglienza”. Quando si è saputo, in un modo o nell’altro, che il carcere avrebbe accolto tutti e 6 gli aggressori si è scatenato il miasma generale.
I detenuti non hanno fatto in tempo ad entrare, seppur in un ala a loro adibita e lontana dagli spazi comuni, che si sono trovati in un ambiente altamente pericoloso. Il carcere di risposta ha deciso di passare il testimone ad altre strutture, per evitare che accadesse il peggio.
Il carcere è un luogo in cui avviene un secondo giudizio dopo quello del magistrato, si tiene sempre conto del reato che il proprio vicino di letto a commesso. Davanti a detenuti accusati di femminicidio, infanticidio o stupro spesso la reazione del carcere è palese.
Si inizia con semplici minacce, ma si finisce per assistere a vere e proprie aggressioni fisiche che non di rado portano alla morte del detenuto. Il Carcere Pagliarelli ha dichiarato che la presenza dei detenuti in questo caso “è destabilizzante per l’ordine e la sicurezza”.
Il carcere sottolinea che le minacce si sono verificate “nelle aree protette”, il luogo del carcere dove vengono internati i detenuti che hanno commesso tipologie di crimini che impediscono il normale contatti con gli altri internati.
Secondo la direzione del carcere è quindi impensabile, con queste premesse, che i 6 aggressori dello Stupro di Palermo possano scontare la pena nel carcere Pagliarelli.
Attualità
La lettera per salvare i cinema di Roma scritta da Martin Scorsese e da altri quattro registi di Hollywood
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Martin Scorsese lancia un appello a sostegno dei cinema storici di Roma, invitando i colleghi a firmare una lettera destinata alla premier Giorgia Meloni e al presidente Sergio Mattarella. Il regista sottolinea che questa è “l’ultima possibilità di redenzione di una delle città culturali e artistiche più importanti al mondo”.
Dopo l’intervento di Renzo Piano, anche Hollywood si mobilita per proteggere le sale cinematografiche, minacciate dalla trasformazione in centri commerciali o hotel di lusso a causa delle nuove regole urbanistiche della Regione Lazio. Scorsese, insieme ai registi Jane Campion, Francis Ford Coppola, Wes Anderson e Ari Aster, afferma che la perdita di questi spazi sarebbe “un profondo sacrilegio non solo per la ricca storia della città, ma anche per il patrimonio culturale da lasciare alle future generazioni”.
Nella lettera diffusa dalla Fondazione Piccolo America, Scorsese descrive la situazione di Roma e invita a “trasformare queste ‘cattedrali nel deserto’ abbandonate in veri templi della cultura”, riconoscendo il dovere di creare luoghi che possano nutrire le anime delle generazioni presenti e future.
Attualità
Oggi una preghiera speciale per Papa Francesco viene recitata nella Basilica di San Giovanni.
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Alle 17.30, il cardinale vicario Baldassare Reina celebrerà messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano “con una speciale intercessione per la salute di Papa Francesco”. Questo gesto sarà replicato in tutte le parrocchie di Roma.
La notte appena trascorsa è stata “tranquilla”, secondo quanto comunicato dall’equipe medica del Policlinico Gemelli di Roma, dove è attualmente in cura Papa Francesco. Tuttavia, la prognosi rimane riservata a seguito della crisi respiratoria che ha comportato un peggioramento delle sue condizioni di salute. Davanti all’ospedale, numerosi giornalisti, cameraman e fotografi sono accampati, affiancati da fedeli che giungono per dedicare preghiere a Bergoglio.
Il cardinale Reina ha invitato tutti a unirsi spiritualmente alla Santa Messa di questa sera, evidenziando come “in comunione di fede e di preghiera, ciascuno nella propria comunità, innalzeremo al Signore la nostra supplica per il Santo Padre, affinché lo sostenga con la Sua grazia e lo ricolmi della forza necessaria per attraversare questo momento di prova”.
A Bologna, il cardinale Matteo Maria Zuppi presiederà il Santo Rosario per la salute del pontefice alle 20.00 dalla chiesa di San Domenico. La preghiera sarà trasmessa in diretta su Tv2000 e Play2000. “Vogliamo stringerci al Santo Padre – spiega Zuppi – chiedendo al Signore di sostenerlo in questo momento di sofferenza, perché trovi sollievo e possa ristabilirsi al più presto. Sarà un modo concreto per rinnovargli la vicinanza e l’affetto delle comunità ecclesiali italiane, che da giorni hanno intensificato la loro preghiera”.
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