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Stupro di Palermo: aggrediti in carcere i 6 aguzzini , vengono trasferiti

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Stupro di Palermo: aggrediti in carcere i 6 aguzzini , vengono trasferiti

Al carcere Pagliarelli le notizie degli ultimi giorni riguardanti lo Stupro di Palermo non hanno fatto tardi ad arrivare. Come riportato dallo stesso carcere il clamore mediatico suscitato dall’aggressione non ha tardato a diffondersi anche nello stesso carcere.

E così i detenuti del carcere Pagliarelli si erano prepararti al possibile internamento di uno o più aggressori, ma non erano gli unici dato che anche in altri carceri i detenuti si “preparavano alla calorosa accoglienza”. Quando si è saputo, in un modo o nell’altro, che il carcere avrebbe accolto tutti e 6 gli aggressori si è scatenato il miasma generale.

I detenuti non hanno fatto in tempo ad entrare, seppur in un ala a loro adibita e lontana dagli spazi comuni, che si sono trovati in un ambiente altamente pericoloso. Il carcere di risposta ha deciso di passare il testimone ad altre strutture, per evitare che accadesse il peggio.

Il carcere è un luogo in cui avviene un secondo giudizio dopo quello del magistrato, si tiene sempre conto del reato che il proprio vicino di letto a commesso. Davanti a detenuti accusati di femminicidio, infanticidio o stupro spesso la reazione del carcere è palese.

Si inizia con semplici minacce, ma si finisce per assistere a vere e proprie aggressioni fisiche che non di rado portano alla morte del detenuto. Il Carcere Pagliarelli ha dichiarato che la presenza dei detenuti in questo caso “è destabilizzante per l’ordine e la sicurezza”.

Il carcere sottolinea che le minacce si sono verificate “nelle aree protette”, il luogo del carcere dove vengono internati i detenuti che hanno commesso tipologie di crimini che impediscono il normale contatti con gli altri internati.

Secondo la direzione del carcere è quindi impensabile, con queste premesse, che i 6 aggressori dello Stupro di Palermo possano scontare la pena nel carcere Pagliarelli.

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