Attualità
Stupro di Palermo: la finta disperazione dei 6 aggressori “è una tattica”
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Pugno duro annunciato e, almeno per il momento, il pugno duro è stato usato dal Gip sui 6 aggressori dello Stupro di Palermo.
Tutto mentre il settimo, quello “minorenne”, pensando di essere in salvo ha ricominciato i post sui social. L’analisi delle chat ha dato una immagine più approfondita di ciò che veramente i ragazzi credono dell’accaduto.
“È stato uno spasso”- “Sopra di lei eravamo tutti”: sono solo alcuni dei messaggi scambiati poco prima dell’arresto, a qualche minuto dalla diffusione della notizia sui social nazionali. I ragazzi secondo il Gip non hanno nessun ravvedimento per ciò che hanno fatto. Hanno paura del carcere e delle botte che riceveranno dai detenuti.
Il commento di un amico di famiglia: “Anche se fosse solo rimasto in disparte a guardare, senza aiutare la ragazza, meriterebbe la galera. Mi fa schifo”. Secondo quest’ultimo a stare soffrendo le peggiori pene dell’inferno sono, oltre la malcapitata, i genitori degli aggressori distrutti sia dalle azioni dei loro figli che dalla loro reazione “tutt’altro che di costernazione” .
La difesa dei sette ragazzi coinvolti nello stupro di Palermo
I ragazzi le stanno tentando tutte per dare una versione “di gruppo” durante gli interrogatori con il giudice. Ma la polizia sta piano piano smontando tutto il loro gioco attraverso la ricostruzione della chat. Una prova su tutte è schiacciante: si trova nelle chat un amico dell’aggressore. L’unico forse a non aver chiesto il video dello stupro e ad avere assunto una posizione di forte critica nei confronti della vicenda
Il ragazzo avrebbe scritto: “Però è brutto così“, riferendosi allo stupro, al che uno degli aggressori (il minorenne) avrebbe cominciato a spiegare che invece in quel modo sarebbe stato “uno spasso“. Le indagini sullo Stupro di Palermo sono seguite attentamente dal team di “La Cronaca di Roma”, rimanete connessi.
Speriamo che certi episodi possano interrompersi per il bene di tutta la nostra società.
Attualità
La lettera per salvare i cinema di Roma scritta da Martin Scorsese e da altri quattro registi di Hollywood
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Martin Scorsese lancia un appello a sostegno dei cinema storici di Roma, invitando i colleghi a firmare una lettera destinata alla premier Giorgia Meloni e al presidente Sergio Mattarella. Il regista sottolinea che questa è “l’ultima possibilità di redenzione di una delle città culturali e artistiche più importanti al mondo”.
Dopo l’intervento di Renzo Piano, anche Hollywood si mobilita per proteggere le sale cinematografiche, minacciate dalla trasformazione in centri commerciali o hotel di lusso a causa delle nuove regole urbanistiche della Regione Lazio. Scorsese, insieme ai registi Jane Campion, Francis Ford Coppola, Wes Anderson e Ari Aster, afferma che la perdita di questi spazi sarebbe “un profondo sacrilegio non solo per la ricca storia della città, ma anche per il patrimonio culturale da lasciare alle future generazioni”.
Nella lettera diffusa dalla Fondazione Piccolo America, Scorsese descrive la situazione di Roma e invita a “trasformare queste ‘cattedrali nel deserto’ abbandonate in veri templi della cultura”, riconoscendo il dovere di creare luoghi che possano nutrire le anime delle generazioni presenti e future.
Attualità
Oggi una preghiera speciale per Papa Francesco viene recitata nella Basilica di San Giovanni.
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Alle 17.30, il cardinale vicario Baldassare Reina celebrerà messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano “con una speciale intercessione per la salute di Papa Francesco”. Questo gesto sarà replicato in tutte le parrocchie di Roma.
La notte appena trascorsa è stata “tranquilla”, secondo quanto comunicato dall’equipe medica del Policlinico Gemelli di Roma, dove è attualmente in cura Papa Francesco. Tuttavia, la prognosi rimane riservata a seguito della crisi respiratoria che ha comportato un peggioramento delle sue condizioni di salute. Davanti all’ospedale, numerosi giornalisti, cameraman e fotografi sono accampati, affiancati da fedeli che giungono per dedicare preghiere a Bergoglio.
Il cardinale Reina ha invitato tutti a unirsi spiritualmente alla Santa Messa di questa sera, evidenziando come “in comunione di fede e di preghiera, ciascuno nella propria comunità, innalzeremo al Signore la nostra supplica per il Santo Padre, affinché lo sostenga con la Sua grazia e lo ricolmi della forza necessaria per attraversare questo momento di prova”.
A Bologna, il cardinale Matteo Maria Zuppi presiederà il Santo Rosario per la salute del pontefice alle 20.00 dalla chiesa di San Domenico. La preghiera sarà trasmessa in diretta su Tv2000 e Play2000. “Vogliamo stringerci al Santo Padre – spiega Zuppi – chiedendo al Signore di sostenerlo in questo momento di sofferenza, perché trovi sollievo e possa ristabilirsi al più presto. Sarà un modo concreto per rinnovargli la vicinanza e l’affetto delle comunità ecclesiali italiane, che da giorni hanno intensificato la loro preghiera”.
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