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Torre Gaia: cliente non paga la prestazione sessuale e viene sequestrato

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Torre Gaia: cliente non paga la prestazione sessuale e viene sequestrato

I negoziati sono terminati il primo dei tre giorni di questa vicenda di sequestro a Torre Gaia. Quando il trans e i suoi due complici hanno capito che non sarebbero stati pagati hanno sequestrato e legato il malcapitato. Una vicenda che da una risposta univoca alla domanda “a Roma c’è un problema di prostituzione”? Decisamente Sì.

Il cliente “furbetto” è stato seviziato per tre giorni da questi tre individui scatenati, convinti che la moglie avrebbe pagato il riscatto. Non poteva muoversi e legato com’era, con braccia e gambe tenute strette, non ha potuto chiamare aiuto. Poi la vicenda cambia ad un tratto tono: un frangente, un solo attimo disponibile nel quale l’uomo è riuscito a salvarsi. Lo avevano lasciato momentaneamente slegato dopo una lunga discussione e lui ha attirato l’attenzione dei vicini dalla finestra.

La fine del sequestro a Torre Gaia

All’arrivo del 112, chiamato da una residente del quartiere (che deve aver avuto una mattinata assai particolare) i sequestratori sono andati in panico. Prima hanno barricato la porta, poi si sono invece consegnati senza opporre resistenza.

La loro versione combacia con in fatti “non ci ha pagato, a noi quei soldi servivano e abbiamo fatto la cosa più logica”. Un affare losco nella Roma buia, sconosciuta ai più, che invece ha ancora molto da dire sull’argomento. Un giro di prostituzione che inizia dalle strade, passa per gli appartamenti del ceto medio e finisce con il finire della scala sociale. Dal più povero al più ricco c’è da aver sospetto di tutti coloro che frequentino questi ambienti.

L’uomo in questo caso rappresenta il rischio di far parte di questi ambienti, la sua pelle tumefatta ne è la prova.

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

Un presunto caso di ricatto ha coinvolto un’ex amante scambista, che avrebbe minacciato un uomo di inviare foto compromettenti alla moglie se non fossero stati pagati 5.000 euro. Secondo quanto riportato, ‘l’uomo ha ricevuto un messaggio dove si richiede il pagamento in cambio del silenzio’.

Le autorità sono state allertate e hanno avviato un’indagine per identificare la donna e valutare le azioni legali da intraprendere. L’episodio ha suscitato un dibattito sulle pratiche di ricatto e sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire tali situazioni.

Il caso evidenzia l’importanza della consapevolezza e della sicurezza nella vita privata, specialmente in un contesto digitale dove le informazioni personali possono essere facilmente utilizzate contro di noi.

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Arrestato un 34enne per tentato omicidio dopo aver cercato di sfigurare il volto della ex compagna con un coltello

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Arrestato un 34enne per tentato omicidio dopo aver cercato di sfigurare il volto della ex compagna con un coltello

Un incontro tra ex compagni si è trasformato in un incubo per una 34enne di Primavalle, aggredita dal suo ex compagno, un 34enne cubano, che ha tentato di colpirla al volto con un coltello da cucina. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile per tentato omicidio.

Un ritorno inaspettato

La vicenda ha avuto luogo domenica scorsa dopo che la coppia si era rivista dopo mesi di separazione. Nonostante l’uomo soffra di alcolismo, sembrava comportarsi normalmente durante la cena. Tuttavia, una volta a casa, la situazione è degenerata: dopo insulti legati a gelosie, ha cercato di ferirla con un coltello di 38 centimetri. La donna, reagendo in autodifesa, ha parato il colpo ma ha riportato una ferita alla mano destra.

Intervento delle forze dell’ordine

Subito dopo l’aggressione, la 34enne ha contattato il 112. All’arrivo dei Carabinieri, l’aggressore era ancora in cucina con il coltello in mano, mentre la vittima si era rifugiata da una vicina. Il 34enne è stato disarmato e arrestato, con l’arma confiscata. È stato portato nel carcere “Regina Coeli” e nei suoi confronti è stato emesso un divieto di dimora nel comune di Roma. La donna, medicata, è stata trasportata all’ospedale Sant’Eugenio, dove le sue condizioni non sono risultate gravi.

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