Cronaca
Amiche stuprate a Roma, le due ragazze raccontano l’incubo
Amiche stuprate a Roma, la testimonianza sulla notte da incubo nel centro della città
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Amiche stuprate a Roma, parlano le vittime. Davanti ai magistrati, ripercorrono quei terribili momenti a cavallo tra Natale e Santo Stefano 2022.
Una notte di festa che le due ragazze avevano pensato di passare in un locale del centro della Capitale. Ma dai balli sfrenati in pista si sarebbe presto passati alla violenza. Per la precisione, ad uno stupro di gruppo. A commetterlo, secondo il loro racconto, sarebbero stati due ragazzi romani di 27 e 28 anni.
La loro versione dei fatti, riporta Il Corriere della Sera, l’avrebbero resa martedì scorso di fronte ai giudici del Tribunale di Roma. Ai quali avrebbero raccontato di aver incontrato nel locale, poco distante da piazza Barberini, i due stupratori. Insieme a loro, intorno alle 5 del mattino, si sarebbero poi recate a casa di uno dei due, a Pietralata.
Qui si sarebbero formate le ‘coppie’, che si sarebbero poi accomodate una sul divano e una sul letto. I primi approcci sono consenzienti, poi all’improvviso la situazione precipita. Il 28enne si avvicina all’amico e insieme iniziano ad abusare della ragazza che era con lui. E la stessa cosa avrebbero poi fatto anche con l’altra giovane.
AMICHE STUPRATE A ROMA, LE PAROLE DELLE DUE GIOVANI
“Ricordo che i due – racconta quest’ultima – hanno trascinato la mia amica sul letto dove ero anche io. Così ci siamo ritrovati tutti e quattro insieme“. Nell’occasione, gli stupratori si sarebbero scattati con le due ragazze un selfie, finito poi agli atti delle indagini. Ma la loro difesa smentisce che possa essere una prova di quanto accaduto.
La giovane abusata per prima ha rivelato di essersi sentita stordita e di non essere riuscita a reagire. A suo avviso, potrebbe aver assunto droga o altre sostanze fornitegli dai due aggressori contro la sua volontà. Se ciò sia accaduto davvero dovranno stabilirlo i giudici. I quali sottolineano però la preoccupazione e la paura che pervadevano le due vittime.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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