Cronaca
Don Coluccia contro il gip: “Perchè non ha riconosciuto il tentato omicidio?”
Don Coluccia contro il gip. Il prete anti mafia sorpreso per la sentenza per i fatti dello scorso 29 agosto

Don Coluccia contro il gip. Il sacerdote, attivo da 25 anni contro criminalità e droga, è stato sentito ieri in merito al suo tentato investimento a Tor Bella Monaca.
Un episodio per il quale è implicato un 28enne, quella sera in sella ad uno scooter. Il prete, che lo ha perdonato, è rimasto tuttavia sorpreso che non gli sia stato contestato il tentato omicidio. Al momento il giovane è infatti accusato solo di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
“Non capisco il motivo di questa decisione – dice Don Antonio, riportato dal Messaggero – Stavo attraversando sulle strisce e lui ha detto qualcosa che non ho capito. Io ho fatto un cenno di saluto e poi lui ha accelerato“. Un rischio messo in conto dal prete, “perchè tocchi i soldi e Roma vive del narcotraffico“.
DON COLUCCIA CONTRO IL GIP: COS’E’ SUCCESSO
L’episodio si è verificato in via dell’Archeologia, durante una passeggiata per la legalità. Don Coluccia è stato subito protetto dalla sua scorta. Un agente è stato sbalzato dallo scooter, mentre un altro ha sparato alcuni colpi verso l’investitore, ferendolo all’avambraccio. Sia lui che il poliziotto ferito sono stati poi trasportati al Policlinico Casilino.
Il giovane è poi risultato positivo alla cocaina. Le forze dell’ordine inoltre già lo conoscevano per episodi di rapina, detenzione a fini di spaccio e ricettazione. Adesso si trova rinchiuso in cella a Regina Coeli. Al vaglio degli inquirenti se il tentato investimento abbia a che fare con le altre intimidazioni denunciati in passati da Don Coluccia.
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La vicenda che ha sconvolto Anzio: arrestato per violenza sessuale

Latina, 18 luglio 2025 – È stato convalidato il fermo del 32enne arrestato sabato scorso ad Aprilia dalla Squadra Mobile di Roma. L’uomo, di origine straniera, è stato interrogato questa mattina nel carcere di Latina dal giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario, alla presenza del suo avvocato difensore Leonardo Palombi.
Durante l’interrogatorio, il fermato ha ammesso le proprie responsabilità in relazione ai fatti avvenuti il 12 maggio scorso ad Anzio, ai danni di una giovane donna di 19 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima sarebbe stata aggredita nei pressi della via Nettunense, dopo essere scesa da un autobus.
Il 32enne, già noto alle forze dell’ordine per altri precedenti, è stato rintracciato nei giorni successivi presso la stazione ferroviaria di Aprilia, dove si trovava in attesa di un treno diretto a Roma. Gli agenti lo hanno fermato e condotto in stato di arresto.
A seguito della confessione, il giudice ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere, in attesa dei prossimi sviluppi dell’indagine.
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