Cronaca
Incidente in diretta social, Ivan Marocco: “Non sono un mostro. Ho paura”
Incidente in diretta social, le parole del responsabile in una lettera alla famiglia coinvolta

Incidente in diretta social, torna a farsi sentire Ivan Marocco. Lo fa a tre settimane da quel 10 settembre in cui alla guida di un Suv si schiantò con un’altra vettura.
A bordo di quest’ultima viaggiavano una mamma e due dei suoi figli, tutti rimasti feriti. A quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo stava procedendo ad alta velocità immortalando il tutto live su Instagram. I test hanno poi detto che si era messo al volante ubriaco e fatto di sostanze stupefacenti.
INCIDENTE IN DIRETTA SOCIAL, LA LETTERA DI IVAN MAROCCO
Una condotta per la quale ha oggi deciso di chiedere scusa, attraverso una lettera inviata a ‘Frosinone Today’. “Non sono un mostro – scrive – Ho sbagliato e intendo pagare il mio debito con la giustizia e con la famiglia coinvolta nell’incidente che ho causato. Ho fatto una pazzia, ma ho rischiato anch’io di morire nell’impatto. La mia situazione quindi è diversa da quella di chi mette a repentaglio solo la vita degli altri“.
Poi, a ulteriore giustificazione, aggiunge dettagli sulla sua vita tutt’altro che da sbandato. Dal lavoro, da anni, in una ditta per mantenere i genitori alla paura di lasciare l’ospedale e tornare a casa. Che, dice, è “presidiata da giornalisti e curiosi“, ma non solo. In essa sarebbero infatti giunte minacce di morte al suo indirizzo, che lo hanno spinto a trasferirsi altrove.
“Sono pronto – ribadisce a questo proposito – a pagare il mio debito con la giustizia. Ma quella rappresentata dalla magistratura e non quella, sommaria, del popolo“. Poi chiude: “Chiedo nuovamente scusa e perdono a tutti. E accetterò serenamente, ma con tutte le garanzie di legge, la sentenza che verrà emessa nei miei confronti“.
Cronaca
Inseguimento e minacce: 44enne arrestato per tentato rapimento di una bambina
Roma, 27 luglio – Un episodio drammatico ha scosso le vie nei pressi di Piazzale della Radio, dove un uomo di 44 anni, di origine rumena, senza fissa dimora e con precedenti penali, è stato arrestato per tentato sequestro di persona. L’uomo, in stato di ebbrezza, ha tentato di sottrarre una bambina di 7 anni dalle mani della madre durante una passeggiata serale.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile, intervenuti dopo diverse chiamate al 112, il 44enne è riuscito a strappare per qualche istante la bambina alla madre, che però è riuscita a rifugiarsi con la figlia in un negozio vicino. L’uomo, non soddisfatto, ha inseguito madre e figlia minacciandole con una bottiglia rotta.
Grazie al tempestivo intervento di alcuni passanti e del padre della bambina, l’uomo è stato bloccato e trattenuto fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Dopo aver raccolto le testimonianze e la denuncia dei genitori, i Carabinieri hanno arrestato il 44enne, che è stato condotto in caserma in attesa del rito direttissimo.
Il tribunale di Roma ha convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere in attesa del processo. Le autorità hanno sottolineato la gravità dell’episodio e la necessità di tutela per i minori.
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
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