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Cinema

Pierfrancesco Favino: “Perché un americano può fare un italiano?”

Pierfrancesco Favino, il duro affondo dell’attore romano sulle produzioni a stelle e strisce

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Pierfrancesco Favino: “Perché un americano può fare un italiano?”

Pierfrancesco Favino contro il cinema USA. Parole molto dure quelle che il 54enne ha riservato ai colleghi d’oltreoceano a margine della Mostra di Venezia.

L’occasione per proferirle è stata la conferenza di presentazione di ‘Adagio’, la pellicola diretta da Stefano Sollima che lo vede tra i protagonisti. Nel corso del colloquio con la stampa, si è infatti soffermato sul ‘vizio’ delle produzioni internazionali di far interpretare personaggi italiani ad attori stranieri. Ciò pur avendo un ampio ventaglio di professionisti nostrani tra cui scegliere.

Lo sapevate che i Gucci avevano l’accento del New Jersey?“, ha esordito ironico su ‘House of Gucci’ di Ridley Scott. Alle case americane Favino contesta di snobbare gli attori italiani per personaggi vicini alla loro cultura. Che vengono invece affidati ad americani, che li interpretano in modo troppo lontano dalla realtà. Per questo, prende di mira anche ‘Ferrari’, il film di Michael Mann sulla vita del fondatore del Cavallino.

PIERFRANCESCO FAVINO, LE DURE PAROLE DELL’ATTORE ROMANO 

Si stanno appropriando della nostra cultura – tuona – Non si capisce perché non io ma attori italiani di livello non vengano coinvolti in questo genere di film. E invece dobbiamo vederli fare a stranieri diversi dai protagonisti delle storie, a cominciare dall’accento esotico. Se un cubano non può fare un messicano, perché un americano può fare un italiano?. Succede solo da noi“.

In altre epoche – rincara poi la dose – Ferrari lo avrebbe fatto Gassmann. Oggi invece lo fa Adam Driver  (interprete anche di Maurizio Gucci in ‘House of Gucci’ ndr) e nessuno dice nulla. Mi sembra un atteggiamento di disprezzo verso il sistema italiano. Se le leggi comuni sono queste, allora partecipiamo anche noi“.

CIRCO MAX, STASERA MAX PEZZALI LIVE AL CIRCO MASSIMO

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David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

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David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello,  su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.

Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.

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È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

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È morto il regista Paolo Taviani, maestro cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.

Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.

Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.

Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.

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