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Cronaca

Schianto Alatri, parla il nonno dei ragazzi coinvolti: “E’ stato un miracolo” (VIDEO)

Schianto in diretta Facebook, stupore nella famiglia delle giovanissime vittime

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Schianto Alatri, parla il nonno dei ragazzi coinvolti: “E’ stato un miracolo” (VIDEO)

Schianto Alatri, è ancora scosso il nonno dei due ragazzi coinvolti. “E’ una fortuna poterne parlare – le parole riportate da Il Messaggero – E’ stato un miracolo, perchè poteva essere una tragedia“.

I due nipoti, di 7 e 5 anni, si trovano tuttora rispettivamente al ‘Bambin Gesù’ di Roma e allo Spaziani di Frosinone. All’ospedale di Alatri è ricoverata invece la mamma, di 44. “E’ quella che sta peggio – aggiunge sulle sue condizioni il nonno – ma per fortuna non è in pericolo di vita“.

Quanto invece alla nipote, con lei in ospedale c’è il papà. E’ stata operata ad una spalla, ma sta bene, seppur in stato di choc. Un altro fratello, di 17 anni, ha riferito che l’incidente è avvenuto nei pressi del campo sportivo di Tecchiena, nel Frusinate, dove lui aveva appena disputato una partita.

SCHIANTO ALATRI, LE PAROLE DEL FRATELLO DELLE VITTIME

Mi avevano fatto una sorpresa ed erano venuti a vedermi. Ma, siccome tardavo, mamma ha detto che mi avrebbe aspettato papà“, il racconto del ragazzo. Secondo cui la mamma, nel tragitto di ritorno sulla strada provinciale, non andava a velocità sostenuta: “E’ tanto se era arrivata a ingranare la terza“.

Chi correva (e trasmetteva tutto sui social) era invece il conducente di un’Audi. L’uomo aveva appena imboccato una curva dopo aver affrontato un sorpasso. Non aveva lasciato il senso di marcia opposto che aveva invaso e si è trovato davanti l’auto della famigliola. Con la quale l’impatto è stato quindi inevitabile.

L’uomo è ora ricoverato anche lui allo Spaziani. Sottoposto ad alcol test, sarebbe risultato positivo. La decisione in tal senso è stata presa dal sostituto Procuratore di Frosinone, che però non si fermerà qui. Nelle prossime ore disporrà infatti ulteriori esami tossicologici, in particolare per accertare la presenza nel sangue di sostanze stupefacenti.

LINCIAGGIO AL QUARTICCIOLO, INDIVIDUATI I PRIMI AGGRESSORI

Cronaca

Da Anzio a Castel Gandolfo, i borghi sono invasi dai turisti: sold out ovunque, trionfano le case vacanza

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Da Anzio a Castel Gandolfo, i borghi sono invasi dai turisti: sold out ovunque, trionfano le case vacanza

Siete stanchi delle solite vacanze esotiche piene di influencer in posa? Beh, preparatevi: gli italiani stanno invadendo posti come Fregene, con le sue spiagge affollate di chiacchiere da bar, Calcata e la sua aria da villaggio hipster per finti bohémien, e Civita di Bagnoregio, che rischia di crollare sotto il peso dei turisti in cerca di foto Instagram. Intanto, le ville di Anzio sono prese d’assalto da gruppi che fingono di essere nobili romani, ma finiscono per organizzare feste che disturbano i vicini. #TurismoItalianoAllaRovescia #MeteControverse #VacanzeDaBarzelletta #FregeneInvasa #CalcataHipster #CivitaInPericolo #AnzioPartyWild (278 caratteri)

Le mete gettonate che nessuno si aspettava

Quest’anno, mentre il resto del mondo sogna paradisi lontani, gli italiani si buttano su località “autentiche” come Fregene, dove la sabbia è piena di cicche di sigarette e i bagnanti discutono di politica come se fosse un talk show. Calcata, con i suoi vicoli stretti e case fatiscenti, attira pseudo-artisti che si fingono alternativi, ma in realtà sono solo turisti con zaini firmati. E Civita di Bagnoregio? Un borgo che sembra uscito da un film horror, ma che ora è invaso da orde di visitatori che non capiscono una mazza della storia etrusca.

Perché questi posti stanno diventando un incubo

Non è solo moda: Fregene e simili attirano folle perché sono economici e vicini a Roma, ideale per chi non vuole spendere troppo ma vuole fare il figo. Le ville di Anzio, poi, sono richiestissime dai gruppi – pensate a branchi di amici che si autoproclamano “vip” per un weekend, finendo per litigare sul barbecue. Ma ammettiamolo, è un po’ ridicolo: questi turisti trattano l’Italia come un parco divertimenti, ignorando i veri problemi locali, come il degrado o i prezzi che schizzano alle stelle. Non stupitevi se i residenti iniziano a sbottare.

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Cronaca

Piazza Venezia, il cantiere dell’arte si trasforma in un teatro colorato e sfrontato

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Piazza Venezia, il cantiere dell’arte si trasforma in un teatro colorato e sfrontato

Roma trasforma un cantiere in un circo artistico: un mega-murale con sagome giganti che sembrano urlare “guardateci, siamo profondi!” Ma chissà se è solo per distrarre dai buchi perenni della metro. #ArteContemporanea #RomaImpazzita #CantiereDelCaos

LA TELA

Immaginatevi dieci silos industriali avvolti da un murale titanico, lungo 64 metri e alto 10, che fa sembrare Piazza Venezia un palcoscenico per hipster in overdose di colori. L’opera “Ci eleviamo sollevando gli altri” della artista Marinella Senatore, classe ’77 e con un curriculum che mescola musica, danza e cinema, è l’ultima pazzia del progetto Murales. Ogni quattro mesi, artisti italiani di fama internazionale si alternano per abbellire – o forse mascherare – il cantiere della linea C della metropolitana. Stavolta, tocca a Senatore, che ha già lavorato al Teatro dell’Opera di Roma, trasformare questo ammasso di ferro in una specie di festa visiva, con figure che danzano come se non avessero un domani.

L’ISPIRAZIONE

Senatore spiega che l’idea viene dal mischiare il passato glorioso di Roma con l’energia caotica del presente, rendendo la piazza un “palcoscenico a cielo aperto”. Ma andiamo, è solo un modo per far sentire importanti otto milioni di persone da 24 Paesi che hanno collaborato con lei negli ultimi 12 anni? Promossa da Webuild e Vianini Lavori, con il benestare del sindaco Roberto Gualtieri, che la descrive come un “bel esempio di arte che dà senso a un cantiere”. Gualtieri giura che non butteranno via le opere vecchie, ma le ricicleranno in periferia – perché, sapete, Roma ha bisogno di più graffiti per coprire i veri problemi.

LA CERIMONIA

All’inaugurazione, Senatore ha ribadito che le sagome nel murale sono persone reali, “che si rapportano qui ed ora con i cittadini”, inclusi operai e turisti – un bel trucco per far sentire tutti parte dello show. Pietro Salini di WeBuild ha detto che l’arte rende i cantieri meno deprimenti, mentre Vincenzo Onorato di Consorzio Vianini Lavori l’ha chiamata “un modo intelligente per raccontare un cantiere”. C’erano un sacco di VIP dell’arte, da Cristina Mazzantini a Claudio Strinati, tutti lì a benedire l’evento. Chissà se ai romani, stufi di traffico e polvere, importerà davvero.

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