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Terremoto in Toscana: le scoperte allarmanti dei primi sopralluoghi

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Terremoto in Toscana: le scoperte allarmanti dei primi sopralluoghi

Sono passate appena dodici ore dal violento sisma che ha coinvolto il centro Italia nella giornata di lunedì 18 Settembre e già sono stati diramati primi sopralluoghi della protezione civile nella Provincia di Forlì-Cesena e i risultati nelle abitazioni sono allarmanti.

A causa di questo Terremoto in Toscana, con epicentro a Marradi (a pochi chilometri da Firenze), si potrebbero trovare sfollate diverse centinaia di famiglie tra Forlivese e la stessa zona di Marradi.

Infatti nella città più colpita il sisma è stato così violento che numerosi cittadini si rifiutano categoricamente di passare la notte nella propria abitazione, accontentandosi delle brandine messe a disposizione dal comune nelle palestre.

I sindaci delle diverse realtà colpite dal sisma si sono subito messi all’opera per “garantire a tutti coloro che ne avessero bisogno una prima ospitalità in attesa di sistemazioni più adeguate” (Parole del Sindaco di Cesena- Enzo Lattuca).

I sopralluoghi sono stati portati avanti su più di 140 abitazioni, mettendo in luce spesso dei gravi cedimenti dovuti all’impatto sulle fondamenta e sui muri portanti della scossa, che ricordiamo essere stata tar le più violente di questo anno, arrivando a 4.9 di Magnitudo.

Riguardo il Terremoto in Toscana non mancano le rivendicazioni del Governatore della Regione Giani, che fa leva propri sulla resilienza delle case Toscane, che anche se messe a dura prova dalla scossa sono rimaste in piedi proprio perché “ben costruite”, come riporta lo stesso Governatore.

I complimenti vengono poi espansi agli organi preposti, coordinati dalla protezione civile, che stanno dispiegando ingenti forze per mettere in sicurezza una area più vasta possibile nel ristretto tempo a disposizione.

 

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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