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Cronaca

Droga al Quarticciolo, sei persone nella rete dei Carabinieri

Droga al Quarticciolo, l’operazione che ha smantellato una piazza di spaccio nel quartiere

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Droga al Quarticciolo, sei persone nella rete dei Carabinieri

Droga al Quarticciolo, ennesimo traffico bloccato dalle forze dell’ordine. Che in queste ore stanno eseguendo le misure cautelari a carico dei coinvolti.

Sei quelli finiti in manette su disposizione dei pm della Dda capitolina. Tutti italiani, tre sono stati trasferiti in carcere e altrettanti agli arresti domiciliari. Dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico e alla detenzione di droga.

Il quartiere teatro dell’operazione è lo stesso in cui, nelle scorse settimane, un uomo fu linciato in strada da alcuni residenti dopo aver rapinato un’anziana. In esso si trova anche una piazza di spaccio tra le più importanti della Capitale. Ed è proprio qui che operava la struttura criminale scoperta dagli inquirenti.

DROGA AL QUARTICCIOLO, L’ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE CRIMINALE

L’attività principale di quest’ultima consisteva nella gestione della vendita al dettaglio di cocaina, crack e hashish. Al suo vertice vi era un calabrese, membro di rilievo di una cosca di Lamezia Terme. Già condannato in via definitiva per associazione mafiosa, l’uomo è attualmente detenuto nel carcere di Parma.

Secondo quanto accertato dai Carabinieri, dall’attività illecita l’organizzazione ricavava qualcosa come 500mila euro l’anno. Soldi che venivano usati anche per sostenere le famiglie degli indagati detenuti, di cui venivano pagate inoltre le spese legali. Un vero e proprio ‘ammortizzatore sociale’, con lo scopo di garantirsi la fedeltà degli affiliati.

INDIANO ARRESTATO A TERMINI, L’ACCUSA CHOC

Cronaca

Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

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Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.

Il saluto di un’icona della musica

Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.

Un legame con il passato

Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.

Il futuro della musica per Wakeman

La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.

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Cronaca

Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.

LA BANDA

Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.

IL DNA

Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.

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