Attualità
Gaza: perchè la risoluzione Onu puzza all’esecutivo Italiano?

Ad un giorno dalla definitiva votazione, che ha approvato con un margine nettissimo la risoluzione dell’Onu per un repentino Cessate il Fuoco su tutta la striscia di Gaza, luogo dei combattimenti tra l’Esercito Repubblicano Israeliano e quello di miliziani di Hamas.
Abbiamo le prime dichiarazioni da parte della Premier Meloni, intercettata dai giornalisti nelle Marche: “abbiamo mezzi pronti per portare a Gaza aiuti umanitari”, specificati poi in una nota a Palazzo Chigi che specifica la presenza di due Fregate e un Pattugliatore che si troveranno a Cipro nei prossimi giorni.
Aiuti umanitari a Gaza si ma tregua no? Meloni ce lo spiega in maniera chiara è concisa: “era lo soluzione più mitigata tra le parti”, perchè i mezzo alle centinaia di voti per il cessate il fuoco vi sono anche quelli dei paesi che nutrono forti dubbi sulla ragionevolezza di metodi Israeliani.
Lo stesso Guterres, segretario generale della Nazioni Uniti si è espresso in modo critico verso il modus operandi dello stato Israeliano, suscitando l’ira del rappresentante dello Stato di Israele ed un caos politico durato diversi giorni. Israele non è più vicina nemmeno all’Onu e prende iniziative senza preoccuparsi dei paesi dell’Organizzazione.
Il Ministro Antonio Tajani arriva dritto al punto durate una intervista: “Astenuti sulla risoluzione Onu perché non c’erano la condanna di Hamas e la tutela della possibilità di Israele di difendersi”. Insomma nemmeno l’Onu sembra riuscire ad inquadrare bene la posizione che Italia e Israele vorrebbero che il mondo adottasse.
Una Onu disallineata che manda in subbuglio anche Gran Bretagna e Germania, che si trovano incredibilmente tra gli astenuti, sempre più relegati a meri voti dai paesi che nell’Onu acquistano sempre maggiore potere. E così metà Europa non si esprime, semplicemente perchè il mondo non ruota più attorno a lei.
Attualità
Giubileo dei Giovani: Roma tra fede, turismo e incassi da record

Il Giubileo dei Giovani ha portato a Roma migliaia di ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte del mondo.
Oltre al forte significato religioso e spirituale, questa manifestazione ha avuto importanti ricadute economiche e organizzative per la città, in particolare nel centro storico. Bar e ristoranti del centro hanno vissuto giorni di intenso afflusso, con tavoli sempre occupati e lunghe code all’ingresso.
Piazza Navona, via del Corso, Trastevere e l’area attorno al Vaticano sono diventate veri e propri punti nevralgici del Giubileo, con locali pieni fin dalle prime ore del mattino fino a tarda sera. I titolari di bar e ristoranti hanno segnalato un aumento medio degli incassi tra il 30% e il 50% rispetto al solito, grazie alla presenza di giovani pellegrini, delle famiglie e dei turisti attratti dall’atmosfera dell’evento.
Accanto all’aspetto economico non è mancato uno sforzo importante sul fronte della mobilità. L’ATAC, l’azienda dei trasporti pubblici di Roma, ha messo in campo un piano straordinario per agevolare gli spostamenti dei pellegrini, rafforzando le linee più frequentate come la 40, la 64 e la 46, che collegano le stazioni ferroviarie e il centro con il Vaticano. Anche le metropolitane hanno visto un aumento della frequenza, specialmente nelle ore di punta e in occasione degli eventi principali. Il Giubileo dei Giovani ha dimostrato che un evento ben pianificato può portare benefici concreti a tutta la città: spirituali per i partecipanti, economici per le attività locali, e organizzativi per il miglioramento dei servizi pubblici. Un’ occasione che Roma ha saputo cogliere, unendo accoglienza, fede e sviluppo.
Attualità
Schiuma e liquami in mare a Santa Marinella. La denuncia dell’associazione

Giornata da dimenticare per un gruppo di bagnanti di Santa Marinella (Roma). Questa mattina nel tratto di spiaggia che costeggia l’Aurelia all’altezza dell’ingresso Sud della cittadina balneare si è verificato un episodio che ha destato preoccupazione. Parte della
superficie del mare è stata ricoperta da liquami e schiuma biancastra.
“Abbiamo ricevuto la segnalazione di un gruppo di bagnanti – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, molto preoccupati per l’accaduto. Per timore che schiuma e liquami potessero essere pericolosi per la salute e che potessero provocare anche un danno a livello ambientale, hanno deciso di rivolgersi alla Guardia Costiera. Sono intervenuti dopo circa 45 minuti dalla chiamata, hanno controllato
quanto segnalato ed hanno archiviato la questione come un fenomeno naturale. Tutto normale, nessun sversamento e niente liquami in mare. Le verifiche non hanno convito i bagnanti, alcuni hanno deciso di non entrare in acqua per paura. Stiamo valutando di
presentare un esposto alla Procura per fare piena luce su questo episodio. È bene verificare casi del genere, segnalandoli alle autorità competenti, affinché venga individuata la natura delle sostanze in acqua, risalendo alle cause dello sversamento”.
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