Cronaca
Investita e uccisa a Largo Preneste, preso il pirata della strada
Investita e uccisa a Largo Preneste, l’uomo è stato fermato alle porte di Roma

Investita e uccisa a Largo Preneste, il caso è chiuso. Si è conclusa dopo poco meno di una settimana la latitanza del responsabile.
Gli inquirenti lo cercavano dallo scorso 29 settembre, quando ha spezzato la vita di una donna filippina. Poco dopo l’incidente, gli agenti della Polizia Locale del Gruppo Prenestino avevano individuato l’auto su cui era al volante. E ora nella loro rete è finito anche lui.
Si tratta, riporta Leggo, di un 30enne già noto alla giustizia. Il suo arresto è avvenuto questa mattina sull’autostrada A1, alle porte di Roma. Dovrà rispondere della morte della 42enne, avvenuta dopo un giorno di agonia all’ospedale Umberto I.
La donna è stata travolta mentre attraversava la strada. A falciarla una Panda bianca presa a noleggio, che proveniva da via dell’Acqua Bullicante. L’impatto è stato violentissimo e ha fatto sbalzare la poveretta diversi metri in avanti.
INVESTITA E UCCISA A LARGO PRENESTE, IL RACCONTO DI UN TESTIMONE
Il conducente dell’auto, racconta un testimone, “è sceso, si è accovacciato sopra la donna, poi, disperato, si è messo le mani tra i capelli. Quindi è scappato via, sgommando e travolgendo tre auto parcheggiate, tra cui un taxi“.
Pensava di aver fatto perdere le sue tracce. Ma non aveva fatto i conti con le telecamere della zona, che hanno permesso agli inquirenti di risalire alla sua identità. Poco dopo il sinistro aveva abbandonato la Panda in via Ottoboni, a circa due chilometri dal luogo dello schianto.
Cronaca
Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.
Il saluto di un’icona della musica
Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.
Un legame con il passato
Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.
Il futuro della musica per Wakeman
La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
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