Attualità
Moglie di Soumahoro: ecco il metodo con cui frodava lo stato
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Le accuse contro la moglie di Soumahoro: scoperto il metodo per frodare lo Stato
Un ciclo inquietante di sprechi e utilizzo improprio di fondi pubblici, ammontanti a milioni di euro, è emerso da una dettagliata indagine sulla Cooperativa Karibù e il Consorzio Aid tra il 2017 e il 2022.
Uso improprio dei fondi pubblici
Marie Therese Mukamitsindo e Liliane Murekatete, rispettivamente suocera e moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, sono accusate di aver utilizzato i fondi destinati ai migranti in modo irresponsabile. Secondo le accuse, i soldi sono stati investiti in gioielli, centri estetici, ristoranti e alberghi di lusso. Nel frattempo, i migranti ospitati nelle loro strutture vivevano in condizioni di degrado assoluto.
Condizioni deplorevoli per i migranti
Le abitazioni destinate ai migranti versavano in pessime condizioni, con scarse provviste alimentari e un’igiene inadeguata. Queste circostanze hanno generato un servizio totalmente insufficiente, mettendo a repentaglio la dignità e l’integrazione dei migranti stessi.
Indagini del tribunale di Latina
L’ordinanza, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, delinea un sistema fraudolento ben radicato all’interno della famiglia. In un documento di 150 pagine, il giudice descrive come le due donne, ora agli arresti domiciliari, siano accusate di frode nelle forniture pubbliche, bancarotta fraudolenta patrimoniale e autoriciclaggio. Sono stati sequestrati beni per un valore di circa 2 milioni di euro.
Trasferimenti di denaro e ulteriori coinvolgimenti
Un aspetto rilevante della vicenda è l’invio di consistenti somme di denaro, circa mezzo milione di euro, in favore di un altro figlio della moglie di Soumahoro residente in Ruanda. Questo denaro è stato utilizzato per aprire un resort e un supermercato. La questione coinvolge anche i fratelli di Murekatete, Michel Rukundo e Richard Mutanga.
Dichiarazioni di Aboubakar Soumahoro
Il deputato Aboubakar Soumahoro ha ribadito la sua totale estraneità alla vicenda e ha chiesto il rispetto della privacy di suo figlio.
Conclusione
La scoperta di questa rete fraudolenta solleva gravi preoccupazioni riguardo alla gestione dei fondi pubblici destinati ai migranti e pone l’accento sulle necessità di maggiori controlli e trasparenza.
Attualità
Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente
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Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.
Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.
I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.
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Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
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