Politica
Brusca frenata al salario minimo: Meloni e Cnel hanno vinto

La questione politica sul Salario Minimo ha si dall’inizio della campagna elettorale delle scorse elezioni avuto un una posizione di spicco sopra tutti gli altri temi.
La questione si era poi portata dalle urne in parlamento, dove le opposizioni ne hanno fatto largo uso per colmare lo svantaggio con il governo, ottenendo un buon riscontro popolare.
Quello che Giorgia Meloni si trovava davanti era quindi un grosso macigno che il solo governo non poteva più frenare, si è ricorso quindi ad un aiutino esterno.
Il Cnel in questo caso è stato salvifico per la Meloni e la sua politica, dato che la lady d’Italia ha rimesso la questione proprio al Consiglio Nazionale Economia e Lavoro.
Ad infittire la trama arriva un altro dettaglio, il Presidente del Cnel è l’Ex Ministro Brunetta, storico fr0onteggiatore del salario minimo, ma grande fiancheggiatore della destra.
Quindi l’organo che per costituzione dovrebbe essere super-partes e apolitico si è trasformato in un macchinario del governo impegnato nell’affossamento del salario minimo.
Il Cnel ha confermato quindi la versione di Meloni: il salario minimo non è cruciale quanto la contrattazione collettiva. Questa posizione politica sancisce un brusco passo indietro del governo.
La probabilità che il salario minimo non venga nemmeno menzionato dal testo della legge di bilancio, finendo prorogato a data da destinarsi fino ad una nuova mossa delle opposizioni.
Una vittoria politica importante per Meloni, che dopo mesi di tira e molla ha trovato la giusta combinazione per togliersi di mezzo un pericolo per il suo Governo.
Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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