Italia
Video- Matteo Salvini furioso verso Romano Prodi che si è definito “servo dell’UE”
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Piazza Pulita dello scorso giovedì ci ha fatto vedere un anziano Romano Prodi svelarsi e parlare francamente riguardo diversi temi sul suo passato e riguardo il presente dell’Italia.
Matteo Salvini in particolare, appoggiato istantaneamente dal Libero, si è scagliato contro le parole dell’Ex-Presidente del Consiglio.
Prodi ha detto, riferendosi al periodo nel quale rivestiva la carica di Presidente della Commissione Europea, che in quel periodo era “servo dell’Europa” anche se rappresentava il suo paese.
Per Matteo Salvini, che in Parlamento Europeo ha diversi record di assenteismo, la sovranità dell’Italia è messa a rischio da queste figure politiche.
Parliamo chiaramente: se fosse prerogativa di un Presidente di Commissione Europea servire il proprio paese prima che l’Ue allora questo ruolo sarebbe completamente inutile.
Quello che fa un Presidente della Commissione Europea, a prescindere dalla sua opinione politica o paese di nascita, è porre le politiche UE sopra quelle di tutti gli stati membri, compreso quello di appartenenza.
Le parole di Prodi rappresentano però anche una ferita che difatti è rimasta aperta nel popolo italiano, quella dell’entrata nell’Unione Europea.
Lo shock dell’entrata in Ue, quella dell’entrata nell’eurozona e quella di avere un nostro Presidente Del Consiglio come Presidente della Commissione Europea non è ancora del tutto scomparso.
E così i sovranisti saranno sempre dalla parte di quella fetta di popolo estremamente contraria alle politiche Ue, a quella fascia di popolo a cui delle politiche Ue non frega niente e anche a quella fascia di popolo che vorrebbe di nuovo la lira.
Il povero Prodi ha fatto un grave errore, a nominare le parole “servo” ed “Europa” nella stessa frase, proprio perché una enorme fetta del nostro paese ha paura proprio della sottomissione della realtà Italiana da parte delle macro potenze Europee.
Cronaca
Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
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Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.
Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.
Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.
La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte
Cronaca
In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra
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Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.
Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.
La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.
La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.
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