News
A Gaza è un massacro di civili: Ministero Sanità Anp: Shifa è senza acqua e cibo per malati

Il Ministero della Sanità dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) ha segnalato la chiusura di 26 ospedali a Gaza e il parziale funzionamento di altri nove. Secondo quanto riportato da Haaretz, l’ospedale Al Shifa è coinvolto nell’operazione dell’esercito israeliano e manca l’acqua e il cibo sia per i pazienti che per il personale. Secondo il ministero, il numero di palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza è stato di 11.470, di cui 4.407 bambini, con un numero stimato di 29mila feriti. Questa situazione sta mettendo a repentaglio la vita di molte persone bisognose di cure mediche.
La crisi umanitaria in corso a causa della mancanza di risorse mediche e logistiche sta aggravando ulteriormente la situazione nella Striscia di Gaza. La popolazione palestinese è in pericolo a causa della chiusura di numerosi ospedali e del parziale funzionamento di quelli rimasti aperti.
La situazione dell’ospedale Al Shifa è particolarmente preoccupante, con la mancanza di acqua e cibo per pazienti e personale, causata dall’operazione dell’esercito israeliano. Questa grave situazione rappresenta una minaccia per la vita di molte persone che necessitano urgentemente di cure mediche.
La necessità di un intervento immediato per garantire l’accesso all’acqua, al cibo e alle cure mediche è evidente. È fondamentale adottare misure urgenti per affrontare questa crisi umanitaria e proteggere la vita dei malati e dei feriti in modo tempestivo e efficace.
La crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza richiede un intervento immediato e coordinato da parte della comunità internazionale per garantire l’accesso alle cure mediche e alle risorse essenziali per la sopravvivenza. La mancanza di acqua, cibo e cure mediche mette a rischio la vita di molte persone e approvare misure concrete e rapide è fondamentale per affrontare questa emergenza in modo efficace.
Attualità
Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.
Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale
Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.
Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR
Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.
Cronaca Roma, la Riapertura della Sede
I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.
.
Cronaca
Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.
Cosa è Successo
Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.
Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»
La Risposta della Comunità
Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.
L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.
-
Cronaca2 giorni fa
Jovanotti avvia i dieci concerti romani al Palasport: dal palco un saluto per il Papa
-
Attualità3 giorni fa
È morto Papa Francesco
-
Ultime Notizie Roma5 giorni fa
Ultimo concerto a Tor Vergata. Buone notizie per i fan del cantante
-
Attualità7 giorni fa
Inaugurato il nuovo tratto di ciclabile che porta a San Pietro, ma senza la presenza delle Autorità religiose. Foto