Attualità
Chef Rubio e Hamas: Scoppia la polemica con Matteo Salvini
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Le dichiarazioni di Chef Rubio scuotono il web
Gabriele Rubini, noto al pubblico come Chef Rubio, ha recentemente sollevato un polverone con una dichiarazione provocatoria. L’ex rugbista e celebre cuoco televisivo ha espresso parole di sostegno verso Hamas, l’organizzazione terroristica in conflitto con Israele, pubblicando i suoi pensieri sul social network ‘X’. La sua affermazione ha rapidamente suscitato una tempesta di polemiche.
Un commento controverso
Commentando la manifestazione pro-Palestina tenutasi a Roma, Chef Rubio ha posto l’accento su uno degli slogan dei manifestanti, affermando: “Siamo tutti Hamas è la cosa più sensata che sia stata detta al corteo“. Questa affermazione ha immediatamente attirato su di lui una valanga di critiche e indignazione.
La reazione di Matteo Salvini
Tra i primi a rispondere è stato Matteo Salvini. Il vicepremier e leader della Lega ha utilizzato il proprio account Instagram per definire le parole di Chef Rubio “gravissime” e ha chiesto provvedimenti severi contro il cuoco romano, suggerendo che “merita una bella denuncia“.
Critiche a non finire
Salvini non è stato l’unico a reagire duramente. Molti utenti sui social media hanno espresso il proprio disappunto nei confronti di Rubini, definendolo “inqualificabile” e invitandolo a “andare a cucinare a Teheran” o addirittura a “arruolarsi nelle truppe di terroristi“. Le risposte negative sono state numerose e veementi.
Le conseguenze mediatiche
La dichiarazione di Chef Rubio ha avuto un impatto significativo sui social media e ha alimentato un dibattito acceso. La vicenda mostra come le dichiarazioni di personaggi pubblici possano rapidamente diventare oggetto di discussione e controversia.
Attualità
Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima
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Un falso allarme bomba ha interessato un volo American Airlines partito da New York e diretto in India, a seguito di una mail anonima giunta all’aeroporto di Delhi.
La segnalazione e l’intervento
La mail conteneva la minaccia: “C’è una bomba a bordo”. Ricevuta ieri, ha attivato le procedure di emergenza, portando l’aereo, un Boeing 789, a invertire la rotta verso Fiumicino, mentre sorvolava il Mar Caspio. È stato solo dopo che il pilota ha ricevuto indicazioni per atterrare in Italia, che due Eurofighter dell’Aeronautica militare hanno affiancato il velivolo nel suo arrivo.
Controlli a terra
Una volta atterrato, passeggeri ed equipaggio sono stati fatti scendere e ha avuto inizio un’accurata verifica dell’aereo da parte della polizia e della polaria. Non è stato trovato alcun ordigno esplosivo, e l’allerta è stata presto dichiarata falsa. I passeggeri e l’equipaggio hanno dovuto affrontare disagi e trascorrere la notte a Roma, ma oggi è prevista una nuova partenza per l’India.
Un episodio a lieto fine
Nonostante l’alta tensione e il grande spavento per i circa 200 passeggeri a bordo, fortunatamente, la situazione si è conclusa senza conseguenze gravi.
Attualità
Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma
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Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.
Incendio e fuga di fumo
Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.
Condizioni critiche del personale
La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.
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