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Clima, l’Onu avverte: “Urgente contrastare il collasso ambientale. Tempo non ce n’è”

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Il clima: le previsioni dell’Onu indicano un’urgenza ancora maggiore nel contrastare il collasso ambientale. Tempo limitato per agire.

Clima: l’urgente appello dell’Onu per contrastare il collasso ambientale

L’Onu lancia un allarme sul cambiamento climatico, rivelando previsioni ancora più gravi rispetto al passato. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, il riscaldamento globale potrebbe raggiungere i 3° entro il 2100, ben al di sopra della soglia di sicurezza di 1,5°. A dieci giorni dall’apertura della Cop28, l’organo internazionale sollecita un’immediata azione per contrastare la crisi climatica.

La prossima Cop28, in programma per il 30 novembre, si configura come uno dei momenti cruciali per affrontare l’emergenza climatica. L’Onu sottolinea la criticità della situazione e l’urgente necessità di intervento. Nonostante gli accordi e le promesse, i livelli di inquinamento da gas serra e l’uso dei combustibili fossili non hanno subito una riduzione significativa. I dati stimano un incremento della temperatura tra 2,5° e 2,9° entro la fine del secolo, oltrepassando ampiamente la soglia di sicurezza individuata dagli esperti.

Un rapporto del 2023 evidenzia anche che l’1% più ricco dell’umanità emette una quantità di carbonio pari a quella emessa da 5 miliardi di persone. La piena attuazione degli accordi sottoscritti nell’ambito dell’Accordo di Parigi e la drastica riduzione dell’uso dei combustibili fossili sono considerate azioni imprescindibili per evitare l’aumento incontrollato della temperatura globale. Il segretario generale delle Nazioni Unite ha lanciato un ennesimo appello ai leader mondiali, mettendo in luce l’urgenza di agire rapidamente per prevenire le catastrofiche conseguenze.

Anche se sembra ancora possibile contenere l’aumento della temperatura entro i 2°, ciò richiederà sforzi significativi e la collaborazione dei paesi del G20. La drastica riduzione dell’uso dei combustibili fossili rappresenta una delle azioni chiave per fronteggiare la crisi climatica. Tuttavia, il futuro delle negoziazioni potrebbe incontrare delle incertezze, visto che il ministro dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti guiderà il processo, sollevando interrogativi sulle prospettive di successo.

 

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