Cronaca
Arrestati gli strozzini che portavano al tracollo ristoranti ed enoteche

Il team specializzato della Guardia di Finanza ha effettuato quattro arresti, gettando luce su un’impellente crisi di liquidità che affligge le imprese nella capitale- La Cronaca Di Roma
Cronaca Roma: Le indagini hanno svelato un intricato percorso usato per accedere al denaro, con conseguenti sforzi titanici per restituire le somme, spesso in balia di presunti usurai decisi a incassare e riciclare denaro sporco.
Un vero e proprio sputo sulla condizione già disastrosa di alcune imprese Romane, che si facevano convincere dagli Strozzini a contrarre prestiti per non chiudere le saracinesche. Poi gli strozzini chiudevano la loro tenaglia sulla gola degli imprenditori, costretti al completo tracollo.
Cifre apparentemente iniziali, come i trentamila euro, si sono moltiplicate rapidamente raggiungendo quota 68mila euro da rimborsare. Un dettaglio sconcertante riguarda gli assegni in bianco, passati di mano per poter essere compilati e incassati dagli strozzini a tassi d’interesse spaventosi.
Cronaca Roma: Le somme più piccole, intorno alle migliaia di euro si trasformavano da salvezza per il bilancio mensile del negozio a ghigliottine da decine di migliaia di euro nei mesi successivi
Maurizio Albertazzi, Stefano Lattanzi e Alfonso Giurato sono stati arrestati, mentre Martina Albertazzi è stata posta agli arresti domiciliari. Contestualmente, sono stati sequestrati 320mila euro su disposizione dell’aggiunto Giovanni Conzo, nel tentativo di interrompere questa pericolosa catena finanziaria.
Le autorità hanno manifestato preoccupazione per questa rete clandestina di flussi finanziari illeciti, ribadendo l’impegno nel contrastare tali attività criminali che minano la stabilità economica e finanziaria della regione.
Notizia lancia in mattinata dalla Sezione romana del Corriere della Sera
Flavio Pierucci
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
Cronaca
Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.
Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.
L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.
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