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Filippo Turetta geloso e possessivo, la prova negli audio raccolti dagli avvocati

I legali della famiglia di Giulia Cecchettin starebbero raccogliendo audio e messaggio inviati alla ragazza da Filippo Turetta, che avrebbe cercato anche di allontanarla dalle amiche: “Era geloso e possessivo”.
“Stai con me e non con le tue amiche”. È quanto emergerebbe, a quanto riporta Il Messaggero, dai messaggi raccolti dagli avvocati della famiglia di Giulia Cecchettin, la 22enne scomparsa l’11 novembre scorso insieme all’ex fidanzato Filippo Turetta e trovata cadavere una settimana più tardi.
I legali stanno mettendo insieme messaggi e audio nell’ambito di propri accertamenti per aiutare le indagini della Procura di Venezia e dimostrare che Giulia fosse stata vittima di stalking da parte dell’ex fidanzato, che non avrebbe accettato la fine della loro relazione, avvenuta ad agosto.
Turetta avrebbe cercato con sempre più “insistenza” di allontanare Giulia pure dalle sue amiche, oltre che dalla famiglia, perché era “geloso” e “possessivo”, anche dopo la fine della loro relazione. Tanto che nelle ultime settimane prima dell’omicidio la giovane, a seguito di atteggiamenti e comportamenti dell’ex fidanzato, aveva manifestato sempre più “ansia” e “paura” che le potesse succedere qualcosa.
“Io vorrei non vederlo più, vorrei sparire dalla sua vita ma non so come farlo perché mi sento in colpa, ho paura che possa farsi del male in qualche modo”, è il contenuto di un audio mandato in onda la scorsa settimana dalla trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto?: la voce di Giulia tremava mentre raccontava alle amiche in un vocale le sue preoccupazioni rispetto alla fine della relazione con Turetta.
Intanto, Giovanni Caruso, il legale di Filippo, è tornato nel carcere di Verona per incontrare di nuovo il suo assistito. Starebbe discutendo con il giovane la strategia difensiva da applicare dopo l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto ieri, durante il quale Turetta ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee ammettendo di aver ucciso Giulia Cecchettin e di voler pagare per quello che ha fatto. Il legale, secondo quanto si apprende, non ha chiesto i domiciliari e non ha fatto neppure istanza di perizia psichiatrica con la formula dell’incidente probatorio.
Al termine del colloquio con il proprio assistito, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti che attendevano al di fuori del cancello del carcere. Assenti, invece, i genitori del ragazzo, Nicola Turetta ed Elisabetta Martini, che avrebbero dovuto incontrare oggi, ma hanno rinunciato al colloquio. Da quanto si è appreso, la rinuncia è stata motivata con la necessità di ricorrere a un aiuto psicologico, sia per il giovane che per i due genitori.
Attualità
Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.
Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale
Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.
Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR
Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.
Cronaca Roma, la Riapertura della Sede
I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.
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Cronaca
Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.
Cosa è Successo
Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.
Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»
La Risposta della Comunità
Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.
L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.
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