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Filippo Turetta, il benzinaio che ha visto i soldi sporchi di sangue

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Filippo Turetta, il benzinaio che ha visto i soldi sporchi di sangue

Il benzinaio che ha rinvenuto denaro sporco di sangue durante la fuga di Filippo Turetta

Durante la sua fuga in Germania, Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato protagonista di un’inquietante scoperta da parte di un benzinaio, che ha trovato dei soldi insanguinati nel proprio distributore automatico.

L’episodio è stato riferito da Mediaset Mattino 5, che ha intervistato il benzinaio e sottolineato l’importanza di agire prontamente in situazioni simili. Mentre era in fuga, Turetta avrebbe utilizzato banconote macchiate di sangue per acquistare la benzina presso il distributore automatico. Vista la situazione, il benzinaio ha deciso di chiamare il numero di emergenza 112 dopo aver scoperto le banconote sporche di sangue nel suo distributore automatico.

Questa decisione è stata giustificata dal timore di trascurare un segnale importante. Le forze dell’ordine hanno successivamente scoperto che Turetta aveva utilizzato 40 euro, inclusi due biglietti da 20, per acquistare la benzina presso la stazione di servizio, confermato dal titolare del distributore. Dopo che la polizia ha esaminato le registrazioni delle telecamere e individuato il passaggio dell’auto di Turetta, il benzinaio ha contattato nuovamente le forze dell’ordine per segnalare il denaro insanguinato. Il ragazzo è stato localizzato in Germania dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin e l’individuazione del veicolo di Turetta in autostrada.

Durante il suo arresto da parte della polizia tedesca, Turetta avrebbe confessato di aver considerato più volte il suicidio, ma di non aver avuto il coraggio di farlo. L’episodio ha scatenato un grande interesse e preoccupazione nell’opinione pubblica, alimentando il dibattito sulla violenza di genere e sulle misure di prevenzione e protezione delle vittime. La scoperta delle banconote sporche di sangue da parte del benzinaio ha svolto un ruolo significativo nell’indagine in corso, contribuendo a chiarire i movimenti di Turetta durante la sua fuga.

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