Guardia di Finanza, ribellione in caserma: finanzieri costretti a coltivare l’orto del comandante
Un caso che ha scosso la caserma della guardia di Finanza è stato portato alla luce grazie alla denuncia anonima di un militare. Durante il processo davanti al tribunale militare, è emersa la verità su ciò che accadeva nella caserma.
Il militare, inizialmente accusato di diffamazione, è stato invece assolto grazie all’aiuto dell’avvocato Sebastiano Russo e ai racconti dei finanzieri. La caserma era diventata un luogo in cui il comandante si prendeva delle libertà, trasformando l’orto interno in un orto personale e organizzando cene conviviali con un numero cospicuo di sottoposti.
Inoltre, il comandante aveva installato telecamere per sorvegliare l’orticello e custodire i prodotti. La struttura offriva anche la possibilità di parcheggiare macchine e gommoni; tuttavia, l’imbarcazione era quella privata del comandante, e la macchina era quella di servizio usata per trasportare i figli dell’ufficiale.
Nonostante il suo comportamento, sono stati i finanzieri stessi a far emergere la verità, che ha portato all’assoluzione del militare.