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Homo Circaeus, l’ultima scoperta sull’evoluzione della specie umana: i dettagli
C’è l’homo neanderthalensis e l’homo neanderthalensis del Circeo. Un homo circaeus che rappresenta un ibrido tra i neanderthaliani e i sapiens, con un cranio che frontalmente appare come quello dei primi uomini di Neanderthal e nella porzione posteriore estremamente simile a quello dell’uomo moderno.
Ma c’è di più: all’ombra del promontorio della maga per la prima volta è stato scoperto che, quando ai neanderthaliani mancavano proteine, facevano abbondante ricorso a cereali e altri vegetali e dalle prime analisi è emerso un Dna misto, proprio di incroci tra homo neanderthalensis e homo sapiens.
Scoperte di eccezionale importanza per lo studio della preistoria e più in generale per quello dell’evoluzione della specie umana, fatte analizzando Grotta Guattari, una vera e propria capsula del tempo scoperta a San Felice Circeo nel 1939 e oggetto di nuove e fondamentali indagini a partire dal 2019.
Quando 84 anni fa, nel corso di alcuni lavori edili, venne scoperta la grotta, rimasta sepolta da una frana 60mila anni prima, fu subito evidente che quel luogo diventava uno dei siti più rilevanti per cercare di svelare i tanti misteri ancora presenti sulla preistoria. Vennero trovati un cranio neanderthaliano e due mandibole.
Sono stati però i nuovi scavi, iniziati nel 2019 dal soprintendente per le province di Frosinone e Latina, Francesco Di Mario, a far avviare studi che, oltre a ricostruire meglio la storia della grotta e dell’area del Circeo, stanno portando all’ipotesi che in quella zona, dove gli uomini si erano rifugiati cercando riparo davanti ai cambiamenti climatici che avevano portato un notevole abbassamento delle temperature, ha preso forma una specie di uomo che appare come il grande anello di congiunzione tra gli ancora enigmatici neanderthaliani e i sapiens.
Ieri mattina, 25 novembre, sono stati presentati i risultati delle ultime indagini, il nuovo percorso di visita del sito e quello possibile con la realtà virtuale immersiva, che consente un vero e proprio tuffo nel passato.
Gli uomini di Neanderthal al Circeo avevano come grande antagonista la iena, una specie più grande e feroce di quella attuale, ormai estinta.
Grotta Guattari era la tana delle iene, dove portavano gli animali cacciati, come elefanti, rinoceronti e bovini preistorici, ma anche uomini, che uccidevano o di cui si cibavano dopo averne trovato i cadaveri.
All’ingresso di quell’antro però, molto tempo prima delle iene, circa 110mila anni fa, proprio i neanderthaliani si riunivano e cucinavano le prede.
Le indagini proseguono e a breve, grazie al Cnr, saranno disponibili anche ricostruzioni 3D. La notizia è riportata da La Repubblica
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