Legge contro la violenza di genere: cosa cambia dopo l’ok del Parlamento

La legge contro la violenza di genere è stata approvata dal Senato. Il voto è stato unanime e ha suscitato un lungo applauso. Questa nuova legge, proposta dalla ministra Eugenia Roccella, prevede misure più stringenti in ambito penale e processuale, ed estende alcune disposizioni del Codice rosso del 2019.

L’approvazione definitiva è avvenuta con 157 voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto al Senato, dopo che la Camera aveva già dato il proprio via libera. La velocità nell’approvare il testo è stata dettata dalla recente tragedia di Giulia Becchettin, la 105ª vittima di femminicidio in Italia quest’anno. La legge, redatta dai ministri Roccella, Nordio e Piantedosi, contiene diciannove articoli e introduce varie misure volte a prevenire la violenza di genere, in particolare dal punto di vista penale e processuale.

Durante il dibattito in Senato, i partiti politici hanno cercato di limitare le polemiche e di trovare soluzioni condivise. Sono stati anche approvati due ordini del giorno delle opposizioni, che prevedono un aumento delle risorse per la formazione del personale che si occupa di casi di violenza sulle donne e la discussione di disegni di legge sulla prevenzione e il contrasto alla violenza già a partire dal mese di gennaio.

Il centrodestra ha promosso un ordine del giorno, al quale solo Azione e Italia viva hanno votato a favore, per chiedere al governo di valutare l’inserimento dell’educazione al rispetto nei programmi scolastici. Allo stesso tempo, il ministro dell’Istruzione Valditara ha presentato il progetto Educare alle relazioni per le scuole. Per la sottosegretaria alla Difesa e alla parità di genere Isabella Rauti, è necessaria una rivoluzione culturale e un processo educativo per contrastare la violenza di genere.