Cronaca
Regina Coeli: molestatore manda lettere alle sue vittime dal carcere

Regina Coeli- Sembra impensabile parlare di “guarigione”, è evidente che il condannato non si è perso d’animo e non veda l’ora di uscire per continuare i rapporti con i suoi prediletti, che orrore!
Il 46enne si trova dietro le sbarre dallo scorso giugno quando è stato condannato per violenza sessuale ai danni di ben 4 minori tutti di 16 anni. La sua permanenza all’interno del carcere sarà allungata notevolmente.
La causa di questo prolungamento, che per i carceri della capitale è veramente raro date le gravissime condizioni di sovraffollamento, non ostante ciò si è deciso di non fare uscire Alessandro Angeli proprio a causa delle sue continue attenzioni verso le sue vittime.
Le e-mail messaggi di affetto e venivano mandate dalla postazione internet del carcere, Angeli avrebbe sfruttato il poco tempo concessogli per inviare numerosissime mail alle sue vittime, attualmente in cure psichiatriche per gli abusi subiti.
Alessandro Angeli era il direttore di una Onlus, ma è stato conosciuto dai molti come colui che organizzava orge segrete con i ragazzi che doveva aiutare: la manipolazione era talmente profonda che è stato scoperto molto tempo dopo l’inizio degli abusi.
I ragazzi che molestava erano sicuri che fosse normale, ipnotizzati dalle parole di Alessandro. Lo seguivano nei suoi campi estivi organizzati con la Onlus e in tutti i suoi eventi a scopo “motivazionale”, mentre il pervertito preparava la prossima orgia.
Regina Coeli-Le indagini al tempo furono svolte in tempi record proprio per evitare la ormai certa reiterazione del reato, dato che i ragazzi lo visitavano costantemente anche dopo le accuse. L’uomo resterà dietro le sbarre per altro tempo.
Cronaca
Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.
Il saluto di un’icona della musica
Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.
Un legame con il passato
Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.
Il futuro della musica per Wakeman
La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
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