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Totti Ilary, parla la cugina del Pupone: “Tifo per lei. Francesco non è più lui”
La fine della storia tra Ilary Blasi e Francesco Totti, da qualunque punto di vista la si voglia vedere, è la storia della separazione di una famiglia.
Le case vicine, quella della madre, e poi le sorelle di Ilary, Melory e Silvia, una famiglia grande, di cognati e nuore, amici, cuginetti cresciuti insieme. Unita da vent’anni, romana e semplice, ‘caciarona’, e per questo simbolo di una città che l’ha sempre difesa e data per certa. Fino a dover scegliere da che parte stare.
Ad eccezione dei tre figli Totti, Isabel, Chanel e Cristian, che meritano il rispetto globale già solo per la dignità e la forza con cui dedicano post social in pari numero a madre e padre, Roma invece si è divisa, separata, tra chi riscopre Blasi grazie a un docufilm, chi ‘c’è solo un capitano’ e chi ripete a denti stretti che ‘sono cose che capitano’. C’è anche, ancora, un ristretto e silenzioso gruppo che spera in una riappacificazione. Lo dice anche la mamma di Ilary, Daniela Blasi, nel docufilm Unica. Non si sa mai magari. Ma è una frase in mezzo ad altre, una maglietta allo stadio.
In questi mesi di dubbi, notizie su siti e giornali, tentazioni, accuse, Rolex, borsette e scarpe, e bugie da scoperchiare come il contro soffitto di un soppalco, anche la famiglia reale della capitale si è scissa.
Giorgia Lillo Lori, per esempio. La didascalia del documentario la definisce cugina di Totti, perché in una famiglia grande e unita, la moglie del cugino di sangue di Totti, Angelo Marrozzini, è cugina anch’essa. Loro, entrambi, hanno scelto di stare dalla parte di Ilary Blasi.
Così la madre, e le due sorelle. Nessuno è felice di aver girato il docufilm, di essere arrivato a doverlo fare, dicono a Repubblica, “Francesco, quel ragazzo, è cambiato”, non è più lui. “Non avrei mai pensato che potesse farlo”. Nessuno di loro ne dimentica la bellezza, oltre il campione resta l’uomo, c’è nostalgia in Unica, c’è sorpresa, amarezza. Mai rancore.
Giorgia Lillo Lori lo dice scoppiando a piangere, si copre il viso, dura un attimo.
Perché lei a Totti voleva bene, perché a lei Ilary “all’inizio neanche mi piaceva, tutta che se la tirava”. E invece poi l’ha “imparata”. “Ilary è una donna meravigliosa, magari è una che prima di abbracciarti ci mette 8 anni, ma è sincera, bella, proprio forte”.
Giorgia Lillo Lori è la moglie di Angelo Marrozzini, lui e Francesco Totti sono cresciuti insieme, hanno frequentato le stesse scuole elementari e medie. L’ex capitano è stato il loro testimone di nozze.
Grandissimo tifoso della Roma, per Totti sempre presente alle partite, alle cene di famiglia, alla vita. Si dice che l’ex capitano gli abbia dedicato il suo 200esimo gol perché all’epoca il cugino era in coma a seguito di un grave incidente. Sui social le dediche di Angelo sono frequenti ma mai esagerate. Restano intime, a proteggere la famiglia.
“Lui e Angelo ora non si sentono più. Tra loro i rapporti non sono più buoni”, racconta Giorgia Lillo Lori nel docufilm.
È lei ad accompagnare Ilary Blasi sotto casa di Noemi Bocchi una volta che i sospetti non sono più tali. Nonostante tutto non lo racconta ad Angelo, “gli ho detto che venivo da te perché arrivava il tipo a leggerci tarocchi”, spiega. Forse il marito altrimenti le avrebbe fermate. E invece le due donne vogliono vedere, andare fino in fondo o comunque in fondo a Roma Nord. Il racconto che fanno le due cugine amiche è esilarante, ma sono loro due a colorarlo così.
Giorgia fino alla fine spera che sia tutta una follia. “Non potevo crederci, oh. Quando me l’hai raccontato..” dice con la gola chiusa, “se capitava a me una cosa del genere mi ricoveravano in clinica”. Blasi le sorride: “Vabè dai ormai lo sapevamo, siamo andate dirette”. E Giorgia: “Eh no, io fino alla fine ho sperato che magari la macchina di Francesco non c’era, che non era andato”. E invece.
Poi le lacrime, la scena di Ilary che scappa e prende un albero in retromarcia e loro due come ragazzine che hanno fatto l’avventura, corrono via, tornano a casa, ridono, ma sanno che non sarà più quella di prima.
Giorgia nel film è un personaggio incredibile, bellissima. Ilary unica ma non sola. A circondarla nel film ci sono altre donne.
Angelo invece nel film non compare, gli unici uomini sono il tassista che rappresenta i sussurri di Roma (“Tutti in città lo sanno che a Totti je piacciono due cose, i maritozzi con la panna e le donne”) e il fabbro che scassina la porta della spa senza sapere perché.
Gli amici ci sono in una scena, seduti a tavola, Blasi brinda a chi le è stato vicino “nel periodo più diffic.. pazzo di tutta la mia vita”. Alza il calice di vino rosso. Famiglia, amici, Roma, tutto si divide, come il tifo nelle curve.
Ma Roma che sta zitta e poi urla, sapeva tutto. Aveva notato già chi stava da una parte chi dall’altra. Come quando mesi fa aveva visto in un tavolo prenotato per 14 a nome Rinaldi al Tartarughino, un ristorante in via Crescenzio all’angolo con piazza Cavour, arrivare Ilary Blasi con le sorelle Melory e Silvia, il cognato Ivan, gli amici Stefano, Daniele, Francesca e altri. C’era anche Bastian Müller. E Angelo Marrozzini con Giorgia.
Dalla parte di Totti, a prenderne le veci, c’è sempre stato Alex Nuccetelli, pr, body builder, portavoce ufficiale ed ex marito di Antonella Mosetti, che ha parlato spesso della separazione tra l’ex capitano e la conduttrice, tanto da aver ricevuto già una querela da parte di Blasi. Intercettato da Tag24, sul film ha dichiarato: “Sono sincero non l’ho visto attentamente tutto perché non ho riconosciuto la mia verità già all’inizio e mi è passata la voglia di proseguire. Spero che tra loro questi segnali di pace che ha lanciato lui nell’ultima intervista possano essere raccolti perché sarebbe importante. Poi che ti devo dire io posso anche parlar poco perché mi sono stati richiesti danni per 80 mila euro da Ilary Blasi, una persona alla quale comunque ho voluto bene”. Roma che dice e non dice, che dice troppo e fa finta di no.
Totti è stato sempre tutta Roma, lui dalla città non si è separato mai. Quel giro di campo l’ultimo giorno se l’è fatto con Roma e la famiglia ma la sera prima con gli amici. Tutto sommato andava bene così. Che a forza di parlare poi Roma si spazientisce, je vie’ la voce roca, prima lagna ma poi nun je dà retta più.
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