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Ucraina, c’è il possibile piano di pace con la Russia: ecco cosa prevede
Il possibile piano di pace per l’Ucraina: un’analisi di Gastone Breccia
La situazione in Ucraina sembra essere in uno stallo dopo che la controffensiva estiva di Kiev non ha prodotto alcun risultato tangibile.
Si è osservata un’improvvisa rinascita dell’attività offensiva delle truppe russe lungo l’intero fronte, soprattutto nei pressi di Avdiivka e vere e proprie incursioni nella capitale ucraina. Le diplomazie occidentali stanno considerando l’ingresso dell’Ucraina nella Nato in tempi rapidi in cambio della cessione del 20% del territorio alla Russia come possibile soluzione. A un anno e nove mesi dall’inizio della guerra, sembra che l’unica via d’uscita sia il dialogo con Putin.
Si parla di colloqui tra Stati Uniti, Germania e il Cremlino per arrivare a un cessate il fuoco e, in futuro, ad una pace. Secondo alcune fonti, la soluzione proposta prevederebbe la cessione di una parte dell’Ucraina orientale in cambio dell’ingresso del Paese nell’Alleanza Atlantica. Questo potrebbe scoraggiare la Russia da futuri attacchi a Kiev. Per comprendere meglio la situazione, ai microfoni di Fanpage ha parlato Gastone Breccia, storico ed analista militare.
Gastone Breccia conferma che le truppe russe stanno attaccando prevalentemente la città di Avdiivka nell’oblast di Donetsk, l’unico punto del fronte dove gli ucraini non si sono arretrati dopo il 24 febbraio 2022. Secondo Breccia, Avdiivka è diventata un simbolo per Kiev e rappresenta un punto chiave, non solo dal punto di vista simbolico ma anche per le fortificazioni e i trinceramenti che sono stati costruiti dagli ucraini nel corso degli anni.
La strategia di pace proposta sembra essere in fase di valutazione da parte delle diplomazie occidentali. Questa possibile soluzione potrebbe porre fine alle ostilità in Ucraina, ma sarebbe necessario un dialogo aperto e costruttivo con tutte le parti coinvolte.
In conclusione, la ricerca di una risoluzione pacifica per il conflitto in Ucraina è cruciale per garantire la stabilità e la pace nella regione. La comunità internazionale deve continuare a impegnarsi per facilitare il dialogo e la negoziazione tra le parti in conflitto, al fine di trovare una soluzione sostenibile e duratura per la crisi ucraina.”La situazione attorno ad Avdiivka e l’offensiva russa su Kiev: cosa ci aspetta?”
La situazione attorno ad Avdiivka è sempre più tesa, con le truppe russe che stanno lentamente circondando la città senza un’altra linea difensiva pronta e altrettanto robusta alle spalle. Sabato scorso, i russi hanno lanciato il più massiccio attacco aereo su Kiev dall’inizio della guerra. Ma qual è la ragione di questa offensiva sulla capitale ucraina?
Secondo fonti informate sulla guerra aerea, l’attacco condotto esclusivamente con droni sembra essere stato pianificato per attivare le difese antiaeree nemiche. I russi hanno impiegato sistemi di rilevamento dei radar e delle postazioni missilistiche ucraine per mapparle in vista di attacchi futuri, molto probabilmente con missili ben più pericolosi. Si tratta di una strategia per costringere le difese aeree ucraine ad attivarsi e a rispondere, consentendo a Mosca di neutralizzarle per attaccare con maggior efficacia infrastrutture strategiche.
Mentre gli ucraini hanno passato alla difensiva dopo il fallimento della controffensiva estiva, mantengono l’iniziativa sulla riva sinistra del Dnipro, nella zona di Kherson. Qui, uomini delle forze speciali hanno condotto attacchi al di là del fiume, riuscendo ad allargare la testa di ponte. Tuttavia, è ancora presto per valutare se questa sia un’azione con rilevanza strategica e quali siano le prospettive operative, specialmente alla vigilia dell’inverno, che renderà più complicato combattere.
Negli ultimi mesi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrebbero elaborato un “piano segreto” per porre fine alla guerra. Secondo fonti, Stati Uniti, Germania e Russia stanno negoziando una qualche forma di cessate il fuoco per mettere fine al conflitto in Ucraina. Anche un membro dei servizi segreti tedeschi ha dichiarato che i contatti sono ben avviati. Con la controffensiva di Kiev che non ha ottenuto risultati tangibili e considerando la situazione economica e le prossime elezioni presidenziali, nessuno in Occidente è favorevole al prolungamento della guerra.
In una trattativa, è importante applicare la regola del “do ut des”. L’Occidente, non desiderando sostenere una lunga guerra d’attrito, potrebbe proporre a Mosca di tenere i territori conquistati in cambio dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Si sta lavorando verso una soluzione di questo tipo in cui la Russia otterrebbe il riconoscimento della vittoria e garanzie per evitare futuri attacchi a Kiev. Sembra che l’ingresso dell’Ucraina nella NATO sia la mossa che l’Occidente potrebbe offrire a Putin per avviare un negoziato con la Russia.Il Coinvolgimento dell’Occidente nell’aiuto all’Ucraina in un Nuovo Contesto Politico
Recentemente, un editoriale del Kiev Independent ha sollevato la questione se l’Occidente voglia o meno una vittoria completa dell’Ucraina. Questo chiaramente apre il dibattito sul coinvolgimento dell’Occidente nella crisi ucraina. Molti esperti fanno notare che è quasi impossibile negare la volontà dell’Occidente, in particolare di Washington, di non volere una vittoria completa dell’Ucraina. Ma la questione è davvero così netta?
Molte voci si sono alzate a difesa dell’Ucraina sottolineando che il supporto dell’Occidente è stato concreto. I Paesi europei hanno svuotato i loro arsenali per aiutare Kiev, fornendo armamenti come missili javelin, cannoni e obici. Tuttavia, è stato chiaro fin dall’inizio che la Nato non sarebbe intervenuta direttamente nel conflitto.
Ciò solleva un interrogativo: si poteva fare di più per aiutare Kiev senza entrare in un conflitto diretto con la Russia? Gli armamenti forniti si sono rivelati fondamentali per resistere all’aggressione russa, ma non sono stati sufficienti per respingere gli invasori. Questo ha suscitato diverse opinioni sulla prospettiva di ulteriori azioni da parte dell’Occidente.
In conclusione, la questione sull’efficacia del supporto occidentale all’Ucraina è ancora aperta. Mentre i paesi europei hanno fatto sforzi concreti per aiutare Kiev, la domanda rimane se ci fosse una strategia alternativa per contrastare l’aggressione russa senza coinvolgere l’Occidente in un conflitto aperto. La situazione in Ucraina rimane quindi un nodo cruciale delle relazioni internazionali, con importanti implicazioni geopolitiche.
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