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Attentato all’Università di Praga: Panico tra gli Studenti Rifugiati sui Cornicioni

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Attentato all’Università di Praga: Panico tra gli Studenti Rifugiati sui Cornicioni

Attentato a Praga: Studenti e Professori in Pericolo

In seguito all’attacco avvenuto a Praga, l’università si è trasformata in un luogo di terrore. Studenti e professori, nel disperato tentativo di mettersi al sicuro, si sono barricati nelle aule. Tuttavia, altri, afferrati dal panico, hanno cercato rifugio sui cornicioni degli edifici dopo essere fuggiti dalle finestre. Le immagini catturate dai passanti mostrano chiaramente la drammaticità della situazione.

La Sparatoria nel Centro della Città

La sparatoria si è verificata nel pomeriggio di giovedì, nel centro di Praga. Uno studente ha aperto il fuoco contro i suoi compagni della facoltà di Filosofia, provocando la morte di almeno quindici persone e ferendo molte altre. La polizia e l’università hanno immediatamente diramato l’ordine di barricarsi e cercare un posto sicuro, poiché il killer era ancora a piede libero. Mentre molti hanno seguito queste indicazioni, altre persone, non riuscendo a trovare riparo all’interno, si sono viste costrette a rifugiarsi sui cornicioni, come dimostrato dai video dei testimoni in strada. Tragicamente, tra le vittime figura una studentessa precipitata nel tentativo di fuggire.

Profilo dell’Attentatore

Secondo i media locali, il 24enne responsabile della sparatoria aveva già ucciso suo padre prima di dirigersi verso l’università. La polizia era già sulle sue tracce quando è avvenuta la tragedia. Si è scoperto che l’attentatore sarebbe stato ispirato da un attacco terroristico precedente avvenuto in Russia e avrebbe manifestato l’intenzione di compiere una strage di massa. Nonostante le similitudini con attacchi terroristici internazionali, le forze dell’ordine hanno chiarito che non ci sarebbero legami con il terrorismo internazionale.

Conclusioni

La devastante sparatoria all’università di Praga è un tragico richiamo alla vulnerabilità degli spazi educativi in tempi di violenza. Le testimonianze e le immagini riprese dai passanti mettono in luce il terrore e la disperazione vissuti dagli studenti e dal personale accademico. Le autorità sono ora impegnate a indagare a fondo sulle circostanze dell’attentato, cercando di comprendere le motivazioni e prevenire future tragedie.

Fonte: Fanpage

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

Un incendio doloso ha devastato quindici automobili della polizia di Stato ad Albano Laziale all’alba di oggi, lunedì 24 febbraio. All’interno del parcheggio del commissariato si trovavano dieci auto di servizio e cinque vetture private degli agenti. Due poliziotti, uno della stradale e uno del commissariato, hanno riportato intossicazioni da fumo e sono attualmente in ospedale per accertamenti.

Indagini in corso

Le indagini, affidate alla Digos della questura di Roma, indicano un’origine dolosa dell’incendio, con la pista anarco-insurrezionalista considerata la più promettente. Telecamere di sicurezza hanno ripreso una persona incappucciata che, dopo aver scavalcato il muro di cinta, ha appiccato il fuoco. Secondo quanto riferito dal segretario del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista”.

Rischi per la sicurezza

Questo episodio si verifica a pochi giorni da un altro incendio simile, avvenuto presso il comando della Compagnia dei Carabinieri di Castel Gandolfo, che aveva già visto in pericolo la sicurezza delle forze dell’ordine. Anche in quell’occasione, una persona incappucciata era stata ripresa mentre tentava di appiccare un incendio.

Reazione delle autorità locali

Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha espresso “solidarietà e vicinanza agli agenti del commissariato locale” e ha confermato che “gli uffici comunali si sono attivati per quanto di nostra competenza”. A causa dell’incendio, la circolazione veicolare su via Appia e Borgo Garibaldi è stata temporaneamente chiusa, ma il traffico è stato successivamente riaperto in entrambi i sensi di marcia.

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Due turisti bloccati mentre un altro riesce a fare il bagno nella fontana di Trevi

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Due turisti bloccati mentre un altro riesce a fare il bagno nella fontana di Trevi

Il 23 febbraio, una notte di controlli intensificati, la Polizia Locale di Roma ha bloccato un gruppo di turisti intenti a entrare nella fontana di Trevi. Tra i tre uomini coinvolti, un turista neozelandese residente a Londra è riuscito parzialmente a bagnarsi, ma è stato immediatamente multato di 500 euro e allontanato secondo quanto stabilito dal Regolamento di Polizia Urbana.

Non sono noti i motivi per cui i turisti abbiano tentato di immergersi nel famoso monumento, ma la polizia ha intensificato le misure di vigilanza per prevenire episodi di questo tipo. Nonostante l’intervento tempestivo degli agenti, il neozelandese ha ignorato gli avvertimenti e ha danneggiato un sito che è già sotto attenta osservazione.

La frequente tentatività di ingresso nella fontana da parte di turisti non è una novità, sebbene i controlli abbiano reso tali comportamenti sempre più rari. Anche in situazioni in cui i trasgressori sfuggono al fermo immediato delle forze dell’ordine, come dimostra questo caso, le multe rimangono elevate e rappresentano un deterrente significativo.

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