Cronaca
Caso cospito, L’anarchico è pericoloso: le regole per la posta ricevuta
Il 41-bis: le regole per la posta anonima dei detenuti
Secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione, la mancanza di un mittente nella posta indirizzata ai detenuti nel regime carcerario al 41-bis è considerata un indizio di pericolosità e pertanto la corrispondenza può essere trattenuta. La decisione è stata presa in seguito al ricorso del Pubblico Ministero di Sassari, che ha contestato la decisione del Tribunale di sorveglianza di consegnare un telegramma anonimo a Alfredo Cospito, un detenuto che ha fatto uno sciopero della fame contro l’applicazione del carcere duro nei suoi confronti.
Secondo il Tribunale di sorveglianza, il tenore del telegramma non era allarmante e quindi non giustificava il rifiuto di consegnarlo a Cospito. Tuttavia, il Pubblico Ministero ha sostenuto che la mancanza di indicazioni sul mittente giustifica il rifiuto di inoltrare la corrispondenza al destinatario, soggetto a un regime speciale come il 41-bis. Inoltre, ha denunciato che la decisione del Tribunale di sorveglianza di riportare l’intero testo del telegramma nel provvedimento informava così il detenuto sul contenuto di uno scritto sottoposto a censura.
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della procura, ma ha sottolineato che l’assenza di firma legittima il sospetto di pericolosità e rende lecito trattenere la posta. Tuttavia, ha precisato che questa azione deve avvenire nel rispetto dei diritti costituzionali riguardanti la sfera privata dell’individuo. La libertà e la segretezza della corrispondenza possono essere limitate solo con un atto motivato dell’autorità giudiziaria, in conformità all’articolo 15 della Costituzione.
Pertanto, la Corte di Cassazione ha annullato la decisione del Tribunale di sorveglianza e ha criticato la scelta di rendere noto a Cospito il contenuto di uno scritto ancora sotto il controllo dell’autorità giudiziaria. Questa sentenza ha tracciato un perimetro entro il quale il giudice deve operare nel trattenere la posta anonima dei detenuti al 41-bis, garantendo la tutela dei loro diritti costituzionali. Se vuoi saperne di più, puoi consultare l’articolo completo (in italiano) qui.
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