Attualità
Donna Fugge dopo Essere Costretta alla Prostituzione dal Partner: Finisce in Ospedale

Chiusura delle Indagini su Marco S.
Le indagini sul caso di Marco S., un uomo di trentatré anni accusato di aver ripetutamente picchiato e minacciato la sua compagna di 23 anni, sono concluse. La giovane, che versa in uno stato di fragilità psichica, è stata costretta a prostituirsi dal partner per finanziare il suo consumo di droga. Le violenze fisiche e psicologiche sono avvenute a Roma dal dicembre 2021 al gennaio 2023. La giovane è infine riuscita a fuggire dal suo aguzzino. Marco S. rischia ora di essere processato con accuse gravi: maltrattamenti in famiglia aggravati, induzione alla prostituzione e lesioni gravi.
Dettagli delle Violenze Subite
Durante la relazione, la giovane donna ha subito ripetute aggressioni fisiche da parte di Marco S., insieme a continue violenze psicologiche. In un episodio particolarmente brutale, è stata colpita alla testa con un cavatappi, presa a calci e pugni e minacciata di morte. Marco S. avrebbe inoltre tentato di soffocarla stringendole le mani intorno al collo. La paura era così forte che la ragazza, costretta a prostituirsi, non osava rifiutarsi. Ogni tentativo di ribellione si concludeva con pestaggi talmente violenti da richiederne l’ospedalizzazione, con prognosi di ben quaranta giorni.
Supporto della Famiglia e Denuncia
Dopo l’ennesima aggressione, la ragazza ha trovato il coraggio di chiamare i suoi genitori per chiedere aiuto. Questi l’hanno immediatamente soccorsa e l’hanno liberata dalla situazione di violenza in cui si trovava, presentando poi formale denuncia. Ora, Marco S. potrebbe affrontare un processo con la prospettiva di una condanna severa a causa delle gravi accuse che gli sono state rivolte.
Fonte: [Fanpage](https://www.fanpage.it/roma/costringe-la-compagna-a-prostituirsi-per-comprare-la-droga-lei-si-ribella-e-lui-la-manda-in-ospedale/)
Attualità
Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

Un falso allarme bomba ha interessato un volo American Airlines partito da New York e diretto in India, a seguito di una mail anonima giunta all’aeroporto di Delhi.
La segnalazione e l’intervento
La mail conteneva la minaccia: “C’è una bomba a bordo”. Ricevuta ieri, ha attivato le procedure di emergenza, portando l’aereo, un Boeing 789, a invertire la rotta verso Fiumicino, mentre sorvolava il Mar Caspio. È stato solo dopo che il pilota ha ricevuto indicazioni per atterrare in Italia, che due Eurofighter dell’Aeronautica militare hanno affiancato il velivolo nel suo arrivo.
Controlli a terra
Una volta atterrato, passeggeri ed equipaggio sono stati fatti scendere e ha avuto inizio un’accurata verifica dell’aereo da parte della polizia e della polaria. Non è stato trovato alcun ordigno esplosivo, e l’allerta è stata presto dichiarata falsa. I passeggeri e l’equipaggio hanno dovuto affrontare disagi e trascorrere la notte a Roma, ma oggi è prevista una nuova partenza per l’India.
Un episodio a lieto fine
Nonostante l’alta tensione e il grande spavento per i circa 200 passeggeri a bordo, fortunatamente, la situazione si è conclusa senza conseguenze gravi.
Attualità
Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.
Incendio e fuga di fumo
Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.
Condizioni critiche del personale
La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.
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