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Drazen Mihajlovic: “Sogniamo uno stadio dedicato a Sinisa”

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Drazen Mihajlovic: “Sogniamo uno stadio dedicato a Sinisa”

Desideri e Ricordi di Drazen Mihajlovic

Drazen Mihajlovic, il fratello di Sinisa, ex giocatore della Lazio, ha recentemente rilasciato un’intervista al quotidiano serbo Telegraf. In questa occasione, Drazen ha espresso il desiderio di dedicare uno stadio o un museo al compianto fratello, ricordato come un angelo di grande cuore e animo nobile.

La Lunga Battaglia di Sinisa

Durante la sua intervista, Drazen ha elogiato la moglie di Sinisa, Arianna, per il suo sostegno durante la dura lotta contro la leucemia. Nonostante le difficoltà, Sinisa è sempre rimasto un pilastro di forza per la sua famiglia, non arrendendosi mai. Drazen ha raccontato l’impatto che la malattia ha avuto su di loro e sulla loro famiglia.

Ricordi d’Infanzia e la Guerra in Jugoslavia

Drazen ha condiviso alcuni ricordi d’infanzia, descrivendo Sinisa come un fratello un po’ indisciplinato, ma molto amato. Ha anche riflettuto sugli effetti devastanti della guerra in Jugoslavia, evidenziando un momento particolarmente difficile che ha profondamente segnato Sinisa: la visione dei bambini armati.

Un Gesto di Solidarietà di Novak Djokovic

Infine, Drazen ha raccontato un toccante aneddoto su Novak Djokovic. Il celebre tennista ha fatto una sorpresa a Sinisa, atterrando a Bergamo per visitarlo in ospedale. Questo gesto ha testimoniato la grandezza di Djokovic, non solo come sportivo, ma anche come uomo.

Fonte: [LazioNews24](https://www.lazionews24.com/mihajlovic-drazen-sinisa-era-un-angelo-sarebbe-bello-intitolargli-uno-stadio/)

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Caos sull’A1: Cinque autisti distratti provocano tamponamento e otto chilometri di coda verso Roma

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Caos sull’A1: Cinque autisti distratti provocano tamponamento e otto chilometri di coda verso Roma

Hai idea di cosa è successo sull’autostrada A1, dove un tamponamento tra cinque auto ha creato un caos totale con code da brividi di otto chilometri verso Roma? #IncidenteA1

Immagina di essere bloccato in autostrada, con il sole che picchia e il traffico che non si muove: è proprio ciò che è accaduto in un incidente che ha catturato l’attenzione di migliaia di automobilisti. Un tamponamento improvviso ha coinvolto ben cinque veicoli, trasformando una normale giornata di viaggio in un incubo su ruote. Gli esperti parlano di distrazioni al volante o condizioni meteo imprevedibili, ma i dettagli esatti stanno emergendo solo ora, lasciando tutti con il fiato sospeso.

Il momento del caos

Le prime segnalazioni parlano di un impatto a catena che ha letteralmente bloccato l’A1, con auto che si sono accumulate in un ingorgo mostruoso. Testimoni oculari hanno descritto scene di panico e sirene che echeggiavano, mentre i soccorsi si affrettavano sul posto per gestire l’emergenza.

Conseguenze e curiosità

Con code che si estendevano per otto chilometri in direzione Roma, molti conducenti si sono trovati intrappolati per ore, alimentando speculazioni online su cosa potrebbe aver innescato tutto questo. Gli inquirenti stanno indagando per scoprire i retroscena, e tu non vorrai perderti gli aggiornamenti su come questa storia si evolverà!

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.

Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.

Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.

La crisi delle fede cristiana in Europa

In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.

Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.

La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.

Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.

Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.

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