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Gianmarco Pozzi, svolta nel mistero del buttafuori ucciso nel 2020 a Ponza
Gianmarco Pozzi, svolta nel mistero del buttafuori ucciso nel 2020 a Ponza
Gianmarco Pozzi: le nuove tracce di DNA sulla carriola sollevano nuove ipotesi
Una possibile svolta potrebbe essere imminente nel caso di Gianmarco Pozzi, noto come Jimmy, un campione di kickboxing tragicamente deceduto a soli 28 anni sull’isola di Ponza il 9 agosto 2020 come riporta La Repubblica.
Sono emerse due tracce di DNA sconosciute sulla carriola utilizzata per trasportare e abbandonare il cadavere della vittima. È quanto riportato dal Corriere della Sera, sottolineando che tali residui genetici potrebbero appartenere all’assassino del campione, vittima di una brutale aggressione.
I legali della famiglia Pozzi, gli avvocati Fabrizio Gallo e Marco Malara, hanno presentato alla Procura di Cassino – che ha avviato un’indagine per omicidio volontario – un elenco di persone con cui confrontare il DNA di origine sconosciuta.
Si tratta di individui che potrebbero avere avuto contatti con Pozzi durante il periodo in cui lavorava come buttafuori a Ponza.
Alcuni di essi sarebbero altri buttafuori dell’isola, mentre altri potrebbero essere proprietari di attività commerciali locali. Inoltre, sono state individuate anche persone appartenenti alle forze dell’ordine locali con cui Jimmy avrebbe avuto un acceso alterco pochi giorni prima del delitto, legato a questioni della sua vita privata.