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Giulia Cecchettin, il papà ospite da Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’

Gino Cecchettin sarà ospite di Fazio a “Che tempo che fa”
Domenica prossima, Gino Cecchettin sarà ospite del noto programma televisivo condotto da Fabio Fazio, “Che tempo che fa”. Dopo il toccante discorso tenuto in memoria di sua figlia Giulia, questa sarà la prima intervista in studio per il padre di Giulia, che parlerà a viso scoperto di fronte alle telecamere riguardo all’impegno civile a cui si è dedicato e alla perdita della figlia per mano di Filippo Turetta.
La storia di Gino Cecchettin
Gino Cecchettin ha recentemente dichiarato al Corriere della Sera la sua volontà di preservare la memoria della figlia e di dedicare la sua vita a combattere la violenza di genere, attraverso progetti educativi e iniziative civili. Ha espresso la sua determinazione nel non voler dimenticare l’importanza di combattere i femminicidi e ha evidenziato l’urgenza di un risveglio civico contro questa piaga sociale.
Il percorso di Gino Cecchettin
Il padre di Giulia ha sottolineato la necessità di affrontare il dolore e trasformarlo in un’opportunità per sensibilizzare e agire contro la violenza di genere. Ha condiviso il suo desiderio di contribuire a prevenire futuri casi simili a quello della sua amata figlia e ha escluso un coinvolgimento in politica, preferendo dedicarsi esclusivamente all’impegno civile e alla difesa dei diritti delle donne.
Le parole di Gino Cecchettin
Cecchettin ha espresso le proprie emozioni e la difficoltà nel superare la tragica perdita, dichiarando di non riuscire a dormire e di trovare conforto nella camera di Giulia. Ha inoltre rivelato di non essere ancora pronto al perdono verso l’assassino di sua figlia, ma ha espresso comprensione per i genitori di quest’ultimo.
In chiusura
La partecipazione di Gino Cecchettin a “Che tempo che fa” suscita grande interesse, in quanto rappresenterà un momento di confronto e riflessione sulla sua storia personale e sull’impegno civile contro la violenza di genere. La sua presenza in studio rappresenterà un’opportunità di sensibilizzazione e di dibattito sull’importanza di lottare contro questa grave forma di violenza.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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