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Impagnatiello, la consulenza psichiatrica nel piano anti ergastolo della difesa

Alessandro Impagnatiello: l’importanza della consulenza psichiatrica nell’ambito della difesa legale
Prossimamente si terrà la prima udienza del processo di Alessandro Impagnatiello, il quale risulta colpevole dell’omicidio della fidanzata incinta. Lo scopo della sua difesa è evitare la condanna all’ergastolo. Attualmente detenuto nel carcere di San Vittore, il 30enne dovrà affrontare la presidente della prima corte d’assise, il giudice a latere e sei giudici popolari nella data stabilita per il 18 gennaio.
Il consulente psichiatrico: una risorsa cruciale per la difesa
Nel tentativo di evitare la condanna all’ergastolo, i legali di Impagnatiello potrebbero adottare una strategia legale che prevede la richiesta di una perizia psichiatrica per valutare le sue condizioni psichiche al momento del crimine. Prima del tragico avvenimento del 27 maggio, durante il quale ha commesso l’omicidio della compagna, non risultano essere emersi episodi di violenza da parte del 30enne. Tuttavia, nel corso della sua detenzione, si è sottoposto a una visita da parte di un consulente psichiatrico.
Le argomentazioni della procura
Dall’altra parte, la procura sottolinea la premeditazione dell’omicidio, affermando che l’imputato avesse pianificato ogni dettaglio del crimine. Le prove a sostegno di questa tesi includono ricerche online su come disfarsi di un corpo e l’acquisto di un topicida, che sarebbe stato somministrato giornalmente alla fidanzata incinta per ucciderla insieme al nascituro.
Le circostanze aggravanti
Le accuse nei confronti di Impagnatiello comprendono l’omicidio aggravato per futili motivi, crudeltà e convivenza, ma soprattutto per la premeditazione. Gli inquirenti sostengono che l’imputato abbia pianificato attentamente l’eliminazione della fidanzata e del loro bambino, che sarebbe dovuto nascere in estate.
Attualità
Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.
Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale
Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.
Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR
Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.
Cronaca Roma, la Riapertura della Sede
I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.
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Cronaca
Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.
Cosa è Successo
Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.
Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»
La Risposta della Comunità
Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.
L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.
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