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La morte di Stefano Dal Corso in carcere, un supertestimone parla

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La morte di Stefano Dal Corso in carcere, un supertestimone: “Ucciso perché vide rapporto sessuale”

La morte di Stefano Dal Corso nel carcere Casa Massima di Oristano in Sardegna ha generato molte speculazioni. Secondo un presunto supertestimone, che sostiene di essere un ufficiale esterno della polizia penitenziaria, il detenuto romano sarebbe stato ucciso anziché aver messo fine alla propria vita. Le affermazioni di questo testimone svelerebbero che Dal Corso è stato vittima di omicidio e che il movente potrebbe essere legato a un presunto rapporto sessuale di cui era testimone. Le indagini sono state riaperte dopo l’archiviazione iniziale del caso come suicidio, poiché sono emersi elementi che pongono dubbi sulla veridicità di tale tesi.

Il detenuto è stato trovato impiccato nella sua cella, ma ci sono elementi che non coincidono con la teoria del suicidio. Inizialmente, la procura non ha ritenuto opportuno disporre un’autopsia né ascoltare gli altri detenuti, ma l’apertura di nuove indagini potrebbe portare a una svolta nella vicenda.

Altra circostanza che alimenta dubbi è il fatto che a Dal Corso mancassero solo poche settimane per scontare la sua condanna. A sostenere la teoria dell’omicidio è il presunto supertestimone, le cui parole saranno esaminate dai pm incaricati dell’inchiesta sulla morte di Stefano Dal Corso. La famiglia del detenuto ha richiesto un’autopsia per fare chiarezza sulla morte di Stefano Dal Corso e al Senato è stata sollevata l’ipotesi della necessità di approfondire le indagini.

Le nuove circostanze emerse dopo la morte di Stefano Dal Corso stanno sollevando interrogativi sulla verità dei fatti. L’ipotesi iniziale del suicidio verrà nuovamente esaminata dalle autorità competenti alla luce delle nuove informazioni e degli elementi controversi emersi sulla vicenda.

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.

Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale

Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.

Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR

Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.

Cronaca Roma, la Riapertura della Sede

I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.

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Cronaca

Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

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Roma, donna presa a  pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.

Cosa è Successo

Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.

Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»

La Risposta della Comunità

Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.

L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.

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