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Opera di Banksy Rubata a Londra: Sparisce Dopo Solo un’Ora di Esposizione

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Opera di Banksy Rubata a Londra: Sparisce Dopo Solo un’Ora di Esposizione

Un Capolavoro di Banksy Scompare in Pochi Minuti

Una delle ultime opere del celebre artista di strada Banksy è stata rubata tempestivamente dopo la sua autenticazione. L’opera era comparsa su un segnale stradale nella parte sud di Londra e, meno di un’ora dopo la conferma della sua autenticità, è stata asportata sotto gli occhi increduli dei presenti.

Descrizione e Autenticazione dell’Opera

Il capolavoro consisteva in un segnale di stop rosso su cui erano state applicate le sagome di tre droni militari. Una serie di immagini dell’opera era stata caricata sulla pagina Instagram ufficiale di Banksy, senza alcuna didascalia esplicativa ma confermando implicitamente l’autenticità del lavoro.

Il Furto a Mezzogiorno

Alle 12.30 circa (ora locale), un uomo armato di tronchese, assistito da un complice, ha rimosso l’opera portandola via sotto lo sguardo attonito di numerosi testimoni che hanno scattato foto e video dell’accaduto.

Reazioni dei Testimoni e Previsioni dei Fan

Già nei commenti sulla pagina Instagram di Banksy, molti fan avevano previsto che l’opera non sarebbe rimasta al suo posto per molto tempo. Gli spettatori presenti durante il furto sono rimasti sconcertati e confusi, inermi di fronte agli eventi e incapaci di intervenire.

Difficoltà di Vendita delle Opere Rubate di Banksy

La grande notorietà di Banksy rende estremamente difficile vendere un’opera d’arte rubata. Precedenti furti e manipolazioni delle opere dell’artista hanno già portato a numerosi arresti e condanne, sia in Francia che in Ucraina.

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

Un falso allarme bomba ha interessato un volo American Airlines partito da New York e diretto in India, a seguito di una mail anonima giunta all’aeroporto di Delhi.

La segnalazione e l’intervento

La mail conteneva la minaccia: “C’è una bomba a bordo”. Ricevuta ieri, ha attivato le procedure di emergenza, portando l’aereo, un Boeing 789, a invertire la rotta verso Fiumicino, mentre sorvolava il Mar Caspio. È stato solo dopo che il pilota ha ricevuto indicazioni per atterrare in Italia, che due Eurofighter dell’Aeronautica militare hanno affiancato il velivolo nel suo arrivo.

Controlli a terra

Una volta atterrato, passeggeri ed equipaggio sono stati fatti scendere e ha avuto inizio un’accurata verifica dell’aereo da parte della polizia e della polaria. Non è stato trovato alcun ordigno esplosivo, e l’allerta è stata presto dichiarata falsa. I passeggeri e l’equipaggio hanno dovuto affrontare disagi e trascorrere la notte a Roma, ma oggi è prevista una nuova partenza per l’India.

Un episodio a lieto fine

Nonostante l’alta tensione e il grande spavento per i circa 200 passeggeri a bordo, fortunatamente, la situazione si è conclusa senza conseguenze gravi.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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