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Gaza, fuoco di Israele sulla parrocchia della Sacra Famiglia: ci sono vittime
L’attacco alla parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza: due vittime
Un cecchino dell’esercito israeliano ha aperto il fuoco contro i fedeli della parrocchia cattolica della Sacra Famiglia, a Gaza City. Secondo notizie confermate dal Patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, sono state uccise due donne, madre e figlia, la seconda assassinata mentre tentava di soccorrere l’anziana mamma colpita dal tiratore scelto. Altri sette fedeli sono rimasti feriti, mentre cercavano di soccorrere quanti erano dentro la chiesa: una persona è in gravissime condizioni.
L’attacco è stato giustificato dagli israeliani che hanno parlato della presenza di un lanciamissili nella parrocchia. Nonostante l’intervento del Patriarcato, l’operazione non è stata fermata. Il cecchino israeliano si è posizionato in prossimità del complesso cattolico e da lì ha sparato contro i civili rifugiatisi nell’edificio.
In un comunicato, il Patriarcato Latino di Gerusalemme sottolinea di non riuscire “a comprendere come un simile attacco possa essere stato compiuto proprio mentre tutta la Chiesa si prepara al Natale”, con dei fedeli colpiti “a sangue freddo all’interno della parrocchia dove non ci sono belligeranti” e senza alcun previo avvertimento.
Nella Chiesa della Sacra Famiglia ci sono stati “momenti di panico” e di incredibile paura soprattutto “tra i bambini e gli anziani”. All’interno del complesso si contano oltre 600 rifugiati che vi hanno trovato riparo da almeno due mesi. Tutti si sono gettati a terra per paura di essere colpiti.
Nella notte – riferisce inoltre il comunicato del Patriarcato – un colpo sparato da un carro armato israeliano contro la casa delle suore di Madre Teresa aveva provocato il ferimento alle gambe di una donna. L’esplosione ha raggiunto pure il generatore elettrico della casa delle suore che, nonostante le difficoltà, portano avanti il loro impegno con una cinquantina di bambini disabili, ora evacuati perché una parte dell’edificio è inagibile e i respiratori non possono essere utilizzati. Distrutti anche i contenitori d’acqua potabile che si trovavano sul tetto.
I media palestinesi riferiscono poi di intensi bombardamenti israeliani su tutta la Striscia, con un bilancio di 14 vittime, che si aggiungono ai 18.800 morti denunciati da Hamas dal 7 ottobre.
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