Politica
Politica, Nessuno vuole i migranti, ma chi aiuta i poveri del mondo?
Ieri giornata politica a Roma con Atreju, l’evento organizzato da Fratelli d’Italia. Meloni, Sunak e Rama hanno siglato un patto a tre sui migranti.
Politica – “Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato congiuntamente a Palazzo Chigi il Premier del Regno Unito, Rishi Sunak, e il Primo Ministro della Repubblica di Albania, Edi Rama.
Dopo aver concordato sulla necessità di affrontare in modo sempre più strutturato l’immigrazione illegale verso l’Europa, i Leader hanno concordato di intensificare ulteriormente la collaborazione fra i tre Paesi a contrasto dei trafficanti di esseri umani. Ribadita nel contempo l’importanza di giungere ad una definitiva stabilizzazione dei Balcani occidentali, anche sulla base dei passi avanti recentemente compiuti nel processo di allargamento alla regione dell’Unione Europea”.
Questo il testo apparso sul sito del governo italiano. Il premier albanese si dice fiducioso sull’accordo Italia-Albania “Non ha nulla di incostituzionale” scrive l’Ansa mentre il premier britannico citando la Thatcher affonda il colpo affermando “Dobbiamo essere noi a decidere chi entra, non i trafficanti di esseri umani e quindi interrompere il loro modello di business”. Inoltre sul palco di Atreju, Elon Musk ha dichiarato che “L’immigrazione non risolve il calo demografico, assicuratevi di avere bambini”.
Tutti discorsi rispettabilissimi che però non fanno i conti con due aspetti: il primo è che per fermare l’immigrazione, fenomeno che esiste dalla notte dei tempi, c’è bisogno di creare ricchezza anche negli stati più poveri del pianeta.
Il secondo aspetto è che Musk ha undici figli, sei dei quali nati attraverso la gestazione per altri, pratica osteggiata dal governo di centrodestra, e comunque in Italia non si fanno più figli anche per via di una crisi economica, legata al mercato del lavoro, senza uguali di cui il maggiore responsabile è proprio la classe dirigente politica. A tal proposito ecco che assume sempre maggior importanza garantire un salario minimo garantito e non legalizzare contratti da 5 o 6 euro lori l’ora. Questa la battaglia che deve fare l’opposizione.
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