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Pozzecco e la Dura Sfida in Eurolega: “Non mi importa più di me stesso”

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Pozzecco e la Dura Sfida in Eurolega: “Non mi importa più di me stesso”

Un’altra Battuta d’Arresto per l’ASVEL Lyon-Villeurbanne

L’ASVEL Lyon-Villeurbanne ha incassato un’ulteriore sconfitta in Eurolega, questa volta per mano del Panathinaikos, relegandosi al fondo della classifica con ben 12 sconfitte su 14 partite disputate. Subito dopo il match, il coach Gianmarco Pozzecco ha esternato la sua frustrazione sia in diretta televisiva che in conferenza stampa.

La Reazione di Pozzecco Durante il Match

Durante la partita, Pozzecco ha mostrato segni di forte tensione, urlando ai suoi giocatori, ma senza riuscire a ottenere un cambiamento positivo. Questa ennesima sconfitta ha ulteriormente peggiorato la situazione della squadra in classifica, aumentando la pressione sul coach.

Un Momento di Tensione con i Giornalisti

Dopo la partita, rispondendo a una domanda di un giornalista, Pozzecco ha esclamato: “Di cosa parliamo? Non c’è niente di cui parlare”. La sua reazione ha sorpreso il reporter, sottolineando la profondità della frustrazione del coach di fronte alla sfida che sta affrontando la squadra.

La Conferenza Stampa: Frustrazione e Determinazione

In conferenza stampa, Pozzecco ha parlato della sua esperienza con l’ASVEL Lyon-Villeurbanne, lasciando trasparire una certa stanchezza e delusione. Ha ribadito il suo impegno nel cercare di aiutare i giocatori e il club a ottenere successi. Al contempo, ha espresso una sorta di disconnessione con la sua vita passata da giocatore, affermando che ora la sua attenzione è completamente dedicata al miglioramento della squadra.

Fonte: [Fanpage](https://www.fanpage.it/sport/basket/pozzecco-e-provato-dopo-lennesima-sconfitta-in-eurolega-non-me-ne-frega-niente-di-me-stesso/)

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.

La dinamica

Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.

L’arresto

L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.

Dettagli della vicenda

Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.

Le conseguenze legali

Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.

Indagine della Corte dei Conti

Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.

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