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Presepe e albero di Natale a San Pietro, anche quest’anno rinnovata la tradizione

Come ogni anno a Roma il Vaticano sta preparando il presepe e l’albero che saranno a San Pietro.

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Presepe e albero di Natale a San Pietro, anche quest’anno rinnovata la tradizione

Come da tradizione, ogni anno a Roma, il presepe e l’albero di Natale a San Pietro sono un evento imperdibile per fedeli e turisti.

Ottocento anni fa, san Francesco d’Assisi volle realizzare il primo presepe e Onorio III approvava per i Frati Minori la Regola Bollata. Nel ricordo di questo duplice anniversario, la rappresentazione della Natività in Piazza San Pietro e nell’Aula Paolo VI di quest’anno proverranno dalla Valle Reatina nella Diocesi di Rieti, mentre il monumentale albero di Natale arriva dall’alta valle Maira, nel comune di Macra, in Diocesi di Saluzzo e provincia di Cuneo.

Il Presepe e l’albero di Natale a Piazza San Pietro

La tradizionale inaugurazione del Presepe e l’illuminazione dell’albero di Natale si terranno in Piazza San Pietro, sabato 9 dicembre, alle ore 17,00. La cerimonia sarà presieduta dal Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, alla presenza di suor Raffaella Petrini, Segretario Generale dello stesso Governatorato. Al mattino, le Delegazioni di Rieti e di Macra saranno ricevute in udienza da Papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni.

Vuole far rivivere l’atmosfera del Natale 1223 il Presepe in piazza San Pietro, quando san Francesco, di ritorno da un viaggio in Terra Santa, chiese di rievocare la nascita di Gesù, di farlo proprio in un paese che gli ricordava Betlemme: Greccio, un borgo nel reatino immerso tra le rocce a 700 metri di altezza. Piazza San Pietro si trasforma, quindi, in una ideale Greccio, dove intorno alla greppia e al bue e all’asinello, vengono collocati pochi personaggi: quelli che realizzarono il desiderio del Poverello, come il nobile Giovanni Velita e sua moglie Alticama, tre frati compagni del Santo e alcuni pastori.

Il primo presepe della storia è stato raccontato da Tommaso da Celano

La memoria torna a quanto narrato da Tommaso da Celano, che descrisse il primo presepe vivente della storia. Si è scelto di immaginare quanto avvenne allora attraverso una rappresentazione artistica. La scena vede al centro l’affresco della grotta di Greccio davanti al quale un frate minore celebra la messa, in presenza di san Francesco con in braccio il Bambinello e la Madonna. Accanto San Giuseppe in adorazione e il bue e l’asinello. La struttura vuole ricordare la roccia del Santuario di Greccio con un simbolico abbraccio al colonnato di Piazza San Pietro ed è collocata sopra a una base ottagonale in ricordo degli ottocento anni dell’evento. Intorno, una vasca dove scorre il fiume Velino con le sue acque che dalla Valle Santa giungono fino a Roma.

L’acqua rimanda anche al Cantico delle Creature e alla millenaria storia della valle così ricca di acque, a cui sono legate le vicende delle popolazioni che l’abitano e l’hanno abitata. Nella rappresentazione si fa riferimento anche ai quattro Santuari francescani e alla città di Rieti. L’opera è stata realizzata dagli esperti artigiani che hanno interpretato il disegno del presepista Francesco Artese. I personaggi, di grandezza naturale, sono in terracotta dipinta (testa, mani e piedi) montati su una struttura in ferro impagliata con vestiti dell’epoca (1200).

La  nascita di Gesù nell’Aula Paolo VI

Come sottolineato dalla sala stampa del Vaticano, anche nell’Aula Paolo VI, migliaia di tessere di vetro veneziano narreranno la rappresentazione della nascita di Gesù. Ad accoglierlo, come ottocento anni fa, San Francesco e Santa Chiara che, nonostante non fosse presente nella notte di Greccio, simboleggia la presenza dell’universo femminile del francescanesimo. Il Bambino è avvolto in un tessuto bianco, mentre una scia azzurra giunge a terra fino ad avvolgere San Francesco inginocchiato con le mani aperte. Essa, nelle intenzioni degli artisti, rappresenta l’acqua sorgente di vita.

Quasi dietro al Santo, vi è Santa Chiara, vestita secondo lo stile sobrio delle clarisse con il volto semi coperto da un velo quasi nero e con le vesti di colore violaceo scuro. Le mani di Chiara sembrano appoggiate a San Francesco. Differenti sono le aureole per evidenziare i diversi ruoli dei personaggi. Le tessere trasparenti ed opache di smalto di vetro veneziano con bordatura in oro giallo liscio per il Bambino, la Madonna e San Giuseppe. Le tessere trasparenti ed opache di smalto di vetro veneziano con bordatura in oro bianco per San Francesco e Santa Chiara.

Il viso del Bambino è piccolo e luminoso, Maria indossa un mantello blu, al suo interno si scorgono le stelle a rappresentare l’infinito, la veste è rossa. Le mani della Madonna sorreggono il Bambino per presentarlo al mondo. San Giuseppe ha gli abiti color della terra. L’opera è realizzata dall’artista del mosaico Alessandro Serena di Spilimbergo (Pordenone). Al termine dell’esposizione in Vaticano, le opere monumentali saranno esposte permanentemente saranno esposte permanentemente nella città di Rieti.

L’albero di Natale a San Pietro

Per quanto riguarda l’abete bianco, alto quasi 25 metri, esso proviene da un territorio particolarmente verde, l’alta valle alpina che prende il nome dal torrente che la percorre nella sua lunghezza: il Maira, nel comune di Macra, dove centinaia di migliaia di piante autoctone crescono una accanto all’altra, in immense foreste. Il comune di Macra ha saputo diventare il punto di congiunzione tra la bassa e l’alta valle Maira, un luogo di soste e di scambio. Il Comune si trova a 875 metri di altitudine, ed è costituito da 17 borgate e frazioni. Nasce nel 1928 dalla fusione di Alma ed Albaretto, creati come comuni autonomi nel 1602. Ed è proprio dai parrocchiani di Albaretto di Macra, pochi abitanti fieri delle tradizioni delle genti di montagna e fortemente motivati al rilancio, che è nata l’iniziativa di donare l’albero di Natale a Papa Francesco.

Si tratta della volontà di riscatto di una piccola comunità che, col suo gesto, vuole testimoniare la vicinanza al Pontefice. La donazione è stata resa possibile con il contributo del comune di Cuneo. Una particolarità riguarda l’addobbo, che è all’insegna della cura della Casa comune, nello spirito dell’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco. È molto diverso rispetto agli anni passati, ed è caratterizzato dalla presenza sull’albero di migliaia di stelle alpine della ditta Piumatto della Edelweiss di Villar San Costanzo. Simboleggiano la neve e portano in Piazza San Pietro il fiore che caratterizza la valle Maira.

È molto importante considerare che le stelle alpine vivono allo stato naturale oltre i 1800 metri di altitudine. L’azienda, che ha come obiettivo la salvaguardia ambientale, le coltiva in pianura senza compromettere quelle allo stato naturale, per cui esse vengono in questo modo preservate per tutelare la flora tipica della montagna. L’allestimento dell’illuminazione e la cerimonia sono, come di consueto, curate dalla Direzione delle Infrastrutture e Servizi del Governatorato e dal Coordinamento Eventi del Governatorato.

L’albero e i Presepi rimarranno esposti fino alla conclusione del Tempo di Natale, che coincide con la festa del Battesimo del Signore, domenica 7 gennaio 2024.

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Roma, pericolo a Piazza di Spagna : una lastra rischia di cadere (FOTO)

Roma, Piazza di Spagna, l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco

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Roma, pericolo a Piazza di Spagna : una lastra rischia di cadere (FOTO)

Roma – Piazza di Spagna : una lastra è pericolante sul tetto della chiesa di Trinità dei Monti : intervento dei Vigili del Fuoco.

Una situazione di pericolo è stata segnalata nel cuore di Roma, precisamente presso la Chiesa della Santissima Trinità dei Monti in Piazza della Trinità dei Monti. I vigili del fuoco sono intervenuti in risposta a una lastra pericolante situata sul retro del tetto del campanile, ad un’altezza di circa 40 metri, hanno dichiarato le autorità dei vigili del fuoco.

Al momento, tecnici specializzati sono già al lavoro sul tetto della chiesa.

Il personale esperto del nucleo SAF (Speleo Alpinistica Fluviale) ha raggiunto la cima della chiesa e, dopo un’attenta osservazione del posizionamento della lastra di piombo, descritta come di “notevole grandezza e peso”, ha emanato una diffida riguardante l’utilizzo del terrazzo interno e l’accesso ad esso da parte delle persone e del responsabile dell’edificio di culto. Subito dopo, è stato coinvolto un tecnico specializzato insieme a personale qualificato per avviare immediatamente i lavori di messa in sicurezza del tetto o la rimozione della lastra di piombo di copertura. I vigili del fuoco hanno quindi proceduto a verificare le condizioni della lastra pericolante.

In loco, la sala operativa del comando di Roma ha inviato oggi la squadra 1/A, il Nucleo SAF, l’autoscala, il funzionario di Guardia e il Capo Turno Provinciale. Come dimostrato dalle foto diffuse dal comando dei vigili del fuoco di Roma, i pompieri si sono arrampicati fino alla cima della chiesa per valutare le condizioni della lastra pericolante.

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21 dentro 30 metri quadri. Bengalese sfrutta i connazionali, ma i proprietari sono italiani

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21 dentro 30 metri quadri. Bengalese sfrutta i connazionali, ma i proprietari sono italiani

Cronaca Roma – Questa mattina, nelle vicinanze della stazione Termini di Roma, le pattuglie della Polizia Locale sono intervenute per liberare un appartamento in cui dormivano 21 persone, tutte di nazionalità straniera, stipate all’interno di due seminterrati di dimensioni molto ridotte, rispettivamente di 30 e 40 metri quadri.

L’alloggio, gestito da un cittadino di nazionalità bengalese, era stato trasformato in un dormitorio improvvisato. Gli agenti del I Gruppo Centro Storico della Polizia di Roma Capitale hanno scoperto la presenza di 21 posti letto all’interno dei seminterrati, identificando 8 cittadini di nazionalità bengalese, tutti in regola sul territorio nazionale. Le condizioni igieniche e di vivibilità erano così precarie che è stato necessario richiedere l’intervento del personale della ASL per verificare ulteriormente la salubrità e l’abitabilità dei locali.

Si sta valutando la posizione dei titolari dell’immobile, una coppia di nazionalità italiana, per il cambio di destinazione di uno dei seminterrati, che è stato trasformato da magazzino ad uso abitativo.

Blitz della Polizia Locale di Roma Capitale

Il bagno del dormitorio vicino la stazione Termini

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